Pillole Di Male #25: Wynter Myst, Isataii, Corpo Di Guardia
Quando parliamo di musica cerchiamo di farlo nel modo più approfondito ed efficace possibile, sviscerando aspetti salienti quali i contenuti dei testi ma evitando le sterili sbrodolate di un’analisi traccia per traccia forzata. Per questa ragione avere fra le mani il disco fisico è una necessità oltre che una gratificazione: studiare il libretto, verificare la qualità audio del supporto, ammirare la copertina. Talvolta però non è possibile ricevere il materiale promozionale o acquistare il cd/vinile/musicassetta in prima persona per una serie di motivi economici o logistici: perché magari prodotto in numeri limitatissimi (anche oltreoceano), troppo costoso, oppure già esaurito o ancora in attesa di essere stampato. In tutti questi casi solitamente avremmo alzato le mani, nonostante la qualità delle opere ascoltate, e ci saremmo dedicati ad altro, privando però i lettori di una occasione di conoscenza, seppur parziale. Fino a oggi. Perché la rubrica Pillole Di Male arriva per colmare questa lacuna: non vere e proprie recensioni, piuttosto dei consigli per gli ascolti in pastiglie… ma senza effetti collaterali! Un modo per stuzzicare il vostro appetito musicale e condividere quanto ci ha appassionato fra le uscite underground più recenti.
La venticinquesima dose di Pillole Di Male torna sul fronte del black metal con le battaglie medievali dei Corpo Di Guardia, il refrigerio di Wynter Myst e la rabbia comanche di Isataii.
Corpo Di Guardia – De Italia
(Autoprodotto, 5 novembre 2022)
Il patrimonio storico e artistico italiano è una fonte pressoché inesauribile di ispirazione per quei gruppi (spero diventino sempre di più) che non vogliono riproporre le solite tematiche del metal estremo. I Corpo Di Guardia, nelle figure di Carcharoth e Interior Mors, hanno intrapreso questo percorso e nel loro esordio si sono concentrati sulle imprese del re longobardo Alboino (che scese in Italia nel 568) e di quello ostrogoto Tèia, utilizzando Procopio e Paolo Diacono come fonti.
De Italia è un breve ep autoprodotto dello scorso novembre, pubblicato in cassetta a fine febbraio 2023 da Canti Eretici e Frozen Woods Records, composto da due tracce dedicate ai sovrani citati, più introduzione e outro. Siamo dalle parti del black metal a tinte medioevali che enfatizza il lato più epico del filone rispetto a quello folk, mantenendo un’impronta graffiante. Il tutto suona compatto e bilanciato, una buona base di partenza in salsa italica per i Corpo Di Guardia.
Wynter Myst – Bitter Hymns
(Death Prayer Records, 28 aprile 2023)
Mentre gli anticicloni africani imperversano rendendo questo mese di luglio torrido, gli esperti aristocratici consigliano di bere molta acqua soltanto se la riserva di birra è stata prosciugata, non uscire fino al tramonto e dedicarsi a black metal e derivati nordici. In nostro supporto, in formato di pillole, arrivano Mr Steve Blackwood con il suo progetto Wynter Myst (uno dei tanti all’attivo) e la britannica Death Prayer Records, che hanno unito le forze per realizzare Bitter Hymns.
Il secondo album della one man band di Darlington (nord-est dell’Inghilterra) suona veloce, melodico, graffiante ed epico, optando per strutture articolate rafforzate da una prova vocale arcigna e con una discreta interpretazione. Wynter Myst si muove bene, senza perdere un briciolo di intensità, sia durante le fasi tempestose in modalità blizzard che negli scenari più atmosferici. Gli amanti dei suoni svedesi, della furia grandiosa in stile Spectral Wound e delle atmosfere glaciali dei Sorcier Des Glaces sono pregati di prendere nota e passare all’ascolto.
Isataii – In Vein Of The Ancestors
(Adirondack Black Mass / Wulfhere Productions, 10 marzo 2023)
Il panorama indigenous black metal statunitense si è attirato le attenzioni degli appassionati da un po’ di tempo a questa parte, basti pensare al rapidissimo riscontro ottenuto dalla giovane one man band Blackbraid. Nel solco di Pan-Amerikan Native Front e compagni si muove anche Isataii, il prolificissimo progetto solista di Wvlfgar dei Kult Of Odium, nato nel 2021 durante la pandemia da Covid. Isataii è il nome comanche del nostro, significa piccolo lupo e deriva dall’omonimo medicine man comanche.
In Vein Of The Ancestors è già il quarto album del polistrumentista californiano e affianca una camionata di demo, ep e split, integrando influenze norvegesi in aggiunta ai riferimenti finnici. Il sentimento dominante resta l’odio verso i colonizzatori che hanno sterminato intere popolazioni e la cristianità che ha assimilato le culture indigene. Non manca nemmeno l’orgoglio per le proprie radici Penateka Comanche (i mangiatori di miele) che traspare sotto forma di passaggi dai toni meno aspri e più fieri. I brani prediligono tempi medi, sono ben scritti e con un buon mix sonoro di potenza, chiarezza e ruvidità, fra rallentamenti opprimenti e sezioni più incalzanti. Da segnalare l’ottima prova vocale di Tyler Lopez, autore di uno scream davvero spettrale e colmo di disprezzo, perfettamente calzante col messaggio elaborato da Wvlfgar.