Incantvm - Strigae [premiere] | Aristocrazia Webzine

“Strigae”: orrore e passione nel debutto di Incantvm

È sempre con enorme piacere che accogliamo sulle nostre pagine il buon Vittorio Sabelli, mente, anima e corpo dei Dawn Of A Dark Age e, più di recente, di altri due progetti: Notturno, il cui debutto ha visto la luce questa primavera tramite Hypnotic Dirge, e ora Incantvm. Ed è proprio di quest’ultima creatura, fondata da Sabelli insieme a Tenebra dei Dreariness, che parliamo in questa sede, sviscerandone in anteprima assoluta il primo lavoro intitolato Strigae, in uscita per la nostrana I, Voidhanger Records.

Sembrerebbe essere un periodo particolarmente florido per l’artista molisano, sensazione che ci ha confermato lui stesso. «Negli ultimi anni ho imparato a ottimizzare il tempo in modo da soddisfare il più possibile le esigenze di tutti i miei progetti», ci ha detto Vittorio. L’idea di mettere in piedi Incantvm non è piovuta giù dal cielo a caso ma, a quanto pare, è nata come ramificazione delle idee e dei progetti per Dawn Of A Dark Age, per poi assumere abbastanza concretezza e personalità da richiedere una lavorazione a parte. Qui entra in gioco l’apporto di Tenebra, che in Strigae ha fatto un lavoro eccelso.

«La figura femminile che avevo in mente per Incantvm doveva essere la più estrema possibile», ha spiegato il mastermind del progetto. «Doveva avere lo strido dell’aquila, ma doveva essere anche molto sensuale per ammaliare gli uomini — con erbe, poesie o un semplice sguardo. Una figura controversa, ambigua, una fata capace di incantesimi che si trasforma in una strega malefica e letale in un batter d’occhio. Pertanto l‘unica persona che rispecchia tutte queste caratteristiche è Tenebra. Avevo ascoltato i suoi lavori con i Dreariness e ho pensato che sarebbe stata la Strega perfetta per Incantvm. Quando l’ho contattata ancor prima di ascoltare la musica ha accettato questo ruolo».

Ogni nuovo inizio porta con sé inevitabilmente una scelta fondamentale: quella del nome. Le scelte del Nostro molisano sono sempre soppesate al millimetro, ma nel caso di Incantvm, a quanto pare, i suoi piani iniziali sono stati sconvolti dalla realtà dei fatti, mi verrebbe da dire. «Inizialmente avevo optato per un nome diverso, ma appena aggiunte le voci principali, la forma teatrale del copione di Strigae e la sua ambientazione pagana di metà ‘500 mi hanno portato verso la scelta di Incantvm. È senz’altro la parola che esprime in maniera globale il concept che c’è dietro Strigae», ha spiegato Vittorio.

A proposito del concept dietro l’album, come confidatoci dalla stessa Tenebra, scelta da Vittorio per dar voce alla protagonista femminile di Strigae, si tratta di «un concept basato su un dialogo tra Strega e Inquisitore», una sorta di lavoro volto a far rivivere chi ci si avvicina gli orrori, i dolori e la passione della donna accusata di stregoneria nel XVI secolo. A dividersi la narrazione del debutto di Incantvm, assieme a Tenebra, c’è poi un altro nome di spicco della scena estrema italiana, uno di quelli che fanno davvero impressione. È infatti la voce di Flavio Domenico Porrati — il Nequam del secondo album dei Mortuary Drape, che dal ’96 fonde black metal, dark ambient ed esoterismo con i suoi The Magik Way — che persegue e tormenta la Strega, ordinandole di confessare le sue colpe.

Dal punto di vista musicale, Strigae si presenta come un viaggio lungo cinque tracce, cupo e ammaliante, che come nella migliore tradizione magica ha forma circolare. L’apripista “Dies Irae” ci trasporta in un passato mai troppo distante, mentre spetta a “Il Cerchio E Il Fuoco” dipingerci un quadro iniziale dei fatti. Il dialogo strega-inquisitore inizia a suon di clarinetti, bassi e distorsioni, per poi tramutarsi in una riflessione occulta (“Lamie”) che lambisce i lidi del dark jazz senza mai abbandonare veramente i riff in tremolo delle sei corde, le voci in scream e i blast beat.

I contorni della figura della Strega si fanno mano a mano sempre più chiari, tra le trame brumose della narrazione di Incantvm, fino a che non si giunge alla scena clou del racconto. Nel passaggio da “Lamie” a “Il Processo” c’è la presa di coscienza, l’ammissione, forse anche la rivendicazione del titolo di Strega. Il Sommo Inquisitore minaccia la Strega con la prospettiva dell’ordalia dell’acqua e del fuoco, finché con voce fiera la donna confessa la verità, in un trionfo di magniloquenza musicale. È infine con il rogo e la ripresa del “Dies Irae” di Mozart — riarrangiato da Vittorio — che volge al termine questo appassionante viaggio nel Medioevo, tra orrori e passioni.

Registrare Strigae è stata un’esperienza completamente diversa per Tenebra, rispetto a quanto fatto in passato con i Dreariness. «Vittorio è riuscito a stupirmi non solo musicalmente, ma anche a livello poetico: quando ho letto i testi che avrei dovuto poi interpretare, sono rimasta a bocca aperta. Sembrava di leggere una fiaba maledetta e non ti nascondo che alla registrazione mi sono anche sentita davvero sotto un’influenza diabolica». Non c’è però un singolo brano che le sia rimasto particolarmente vicino, e questa è una delle forze maggiori di Strigae: è l’ennesimo parto della mente di Vittorio che trabocca di spunti, dettagli e peculiarità, del quale non puoi godere se non nella sua interezza.

«Cerco di inserire sempre quello che sento nella mia musica, sia per quanto riguarda gli strumenti che soprattutto per quanto concerne le voci», mi ha spiegato Vittorio quando gli ho chiesto di dirmi di più sulle decisioni prese per Strigae. «Una volta scelte le voci principali di Tenebra e Nequam avevo bisogno inserire in alcuni momenti colori e timbri diversi. Quindi oltre a Sparda [di Créatures e Hanternoz e proprietario con Hyvermor di Antiq Label], che è sempre una garanzia con le sue corde vocali, ho contattato Sakis per avere la profondità che cercavo, e dopo aver ascoltato il progetto ha deciso di prenderne parte e registrare le parti che avevo in mente per lui».

La presenza del frontman dei Rotting Christ è un’altra delle tante chicche che impreziosiscono il debutto di Incantvm rendendolo ancor più unico. Una scelta, quella di ospitare il greco, che ha chiaramente entusiasmato anche gli altri partecipanti. «Quando mi disse di Sakis rimasi sconvolta, non potevo crederci!», confessa Tenebra. «Ho sempre visto certi artisti come inarrivabili. Eppure sì, eccoci qui, io e persone che hanno un vero talento, su un disco, per me, incredibile sotto tutti i punti di vista».

Come sottolinea Tenebra, Strigae «è un vero concept, non c’è un pezzo senza l’altro: non si può arrivare alla fine della storia senza ascoltarne l’inizio, senza scoprire come si svolge», per cui l’unico modo per goderne appieno è con un ascolto totale. «Come in Dawn Of A Dark Age», aggiunge Vittorio, «il discorso che si svolge all’interno di Strigae è concepito come una sorta di opera, fatta di arie e recitativi. I brani si susseguono seguendo una determinata azione che porta allo svolgersi degli eventi e l’unico modo per entrarci in sintonia è, testi alla mano, ascoltarlo tutto d’un fiato. Probabilmente una lanterna a olio o una candela potrebbero creare il giusto ambiente per mettere in scena l’idea teatrale che c’è dietro».

Il cerchio si chiude qui. L’album di debutto di Incantvm, la nuova creatura di Vittorio e Tenebra, esce il prossimo 18 novembre per la nostrana I, Voidhanger Records in digitale e in formato digipak, in edizione limitata a 200 copie. Fino ad allora, ascolta Strigae in anteprima qui da noi — e confessa.

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