1/2 SOUTHERN NORTH – Narrations Of A Fallen Soul
A cinque anni da Cantabile Of Hades, EP drone dedicato a tre dei cinque fiumi dell’Ade, torna 1/2 Southern North, progetto solista della poetessa e musicista greca Ifigeneia Derizioti, in arte IDVex. Narrations Of A Fallen Soul viene pubblicato in collaborazione tra la francese LADLO e la russa Satanath (che da qualche mese ha spostato le sue attività in Georgia per ovvie ragioni politiche), e dà voce all’ambizione della musicista greca con oltre sessantasei minuti di quello che lei stessa chiama «black noise of doom».
Ancora dopo anni e anni passati ad ascoltare e scrivere di dischi improbabili sono sempre a disagio quando mi ritrovo a stroncare un artista, ma il lavoro di 1/2 Southern North mi lascia davvero perplesso. Per cominciare, nell’ora abbondante di Narrations Of A Fallen Soul non c’è nulla di black metal, di noise né di doom metal, ma quello che IDVex ha messo insieme è una sorta di cantautorato vagamente sperimentale: un rock che ha come matrice la chitarra, dall’approccio essenziale e molto scarno, su cui la greca aggiunge la sua voce. Questa a tratti vorrebbe ricordare la Diamanda Galas meno estrema e sopra le righe, o magari una PJ Harvey più mediterranea, ma Derizioti non ha né lo stile della prima, né i contenuti della seconda, e il risultato è un lavoro assolutamente innocuo.
Qua e là qualche accenno di miglioramento c’è, soprattutto quando gli ospiti arricchiscono le strutture altrimenti piattissime dei brani: un violino qua (la title track), un sassofono là (“Remnants Of Time”), e la musica inizia a prendere un po’ di corpo, ma con pezzi che durano mediamente tra gli otto e i dodici minuti ciascuno è difficilissimo riuscire a mantenere l’attenzione dall’inizio alla fine, soprattutto perché tutto viene messo in disparte quando IDVex canta. Se le buone intuizioni avute nella seconda parte dell’album fossero sviluppate maggiormente e utilizzate per supportare la voce, anziché servire da sostitute di questa, il lavoro di 1/2 Southern North sarebbe decisamente più leggero e interessante.
Così com’è, Narrations Of A Fallen Soul è decisamente poca roba, e in troppo tempo succede troppo poco per poterne dire positivamente. Un album che sarebbe potuto durare tranquillamente la metà del tempo, e anzi avrebbe giovato tremendamente di maggior concretezza e densità. L’esempio più lampante è dato dal finale, una cover di “Song To Hall Up High” dei Bathory: la versione originale dura circa due minuti e mezzo, la reinterpretazione di IDVex quasi il doppio, senza alcun motivo.