A DEVIL’S DIN – One Hallucination Under God
Gruppo: | A Devil's Din |
Titolo: | One Hallucination Under God |
Anno: | 2017 |
Provenienza: | Canada |
Etichetta: | Island Dive Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:50 |
Tornare in Cina a circa due anni di distanza per un viaggio di lavoro fa sicuramente uno strano effetto, soprattutto trattandosi di una città diversa da quella in cui trascorsi i tre anni dal 2013 al 2015. Dopo un paio di settimane a dir poco distruttive dal punto di vista fisico e mentale, riesco finalmente a ricominciare a dedicarmi alla scoperta di nuova musica per Aristocrazia Webzine. Tuttavia, «nuova» è un termine che non si adatta completamente a "One Hallucination Under God", l'ultima fatica targata A Devil's Din di cui mi trovo a parlare in questa occasione.
Il disco si apre con "Eternal Now" e, infatti, è subito macchina del tempo fino ai tardi anni '60 e primi anni '70, tra psichedelia, primi Pink Floyd, Cream e compagnia allucinata. Il titolo del brano sottolinea la sensazione di loop temporale nel quale il trio canadese vuole trascinarci, con grande successo. Questo effetto è visibile anche nell'immagine di copertina (opera di Eric Manella), che richiama alla mente lo stile colorato e vagamente mistico di certe grafiche dell'epoca, pur mantenendo un'atmosfera in qualche modo moderna.
I testi sfiorano temi filosofici o esistenziali, mescolati a relazioni umane, il tutto con un approccio a metà tra il serio e il faceto. "Nearly Normal" è tra i brani più rappresentativi dello stile del trio, come l'onirico "Who You Are" che porta alla mente i momenti più meditabondi dei primi Black Sabbath o Uriah Heep. Il lavoro di Dave Lines, (chitarra, tastiere, voce), Tom G. Stout (basso) e Dom Salameh (batteria e percussioni) si tiene su livelli qualitativi abbastanza costanti per la durata dell'album, anche se il rischio di già sentito è chiaramente dietro l'angolo, visto il tipo di proposta.
In sostanza, possiamo dire che gli A Devil's Din non hanno alcuna intenzione di proporre un nuovo sound, ma mostrano in "One Hallucination Under God" una conoscenza e un rispetto per le fonti originali che gli appassionati del genere molto probabilmente apprezzeranno. Se avevate gradito i Ribbons Of Euphoria, passati sulle nostre pagine qualche tempo fa, questo trio canadese farà al caso vostro.