ABISSO – WRNSS | Aristocrazia Webzine

ABISSO – WRNSS

 
Gruppo: Abisso
Titolo: WRNSS
Anno: 2016
Provenienza: Italia
Etichetta: Third I Rex
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TRACKLIST

  1. I
  2. II
  3. III
  4. IV
  5. V
  6. VI
DURATA: 36:41
 

Oggi incrociamo per la prima volta la Third I Rex, etichetta gestita da Londra da una vecchia conoscenza, il cagliaritano Roberto Mura (Urna, Aphonic Threnody e tanti altri). Non stupisce quindi che gli Abisso, duo al debutto assoluto con questo "WRNSS", vengano proprio dal capoluogo isolano e abbiano alle spalle altre esperienze più o meno note (Crown Of Thorns, su tutte).

Gli Abisso sono però un cambio netto rispetto ai suoni che hanno caratterizzato le precedenti formazioni in cui hanno militato G. (chitarra) e M. (voce), orientandosi su suoni di matrice black metal, ma riletti in chiave post-, il che significa chitarre gelide e taglienti, ma anche monolitiche e pesantissime, un'andatura mediamente rallentata e in genere mai velocissima. Basso e chitarra ritmica, anzi, sembrano più arrivare da un album funeral doom che non black metal, genere rappresentato invece dalla prima chitarra, che a tratti pare uscita da un capanno di Bergen nel 1992 ("IV"). Dal punto di vista tematico, un gruppo che si chiama Abisso e che chiama il proprio debutto "WRNSS" («weariness»: «stanchezza») si spiega da sé: apatia, isolamento, senso di impotenza e di inadeguatezza e tutto ciò che può ruotare attorno a queste sensazioni sono gli argomenti che impregnano l'album.

Il lotto di brani si presenta particolarmente omogeneo, tanto che questi non vengono nemmeno titolati, ma soltanto numerati sequenzialmente, a dimostrazione del doppio filo che lega l'uno all'altro. Questo tuttavia rappresenta anche il più forte limite del disco, che per tutti i suoi trentasei minuti trascina la sua anima nera in un'unica direzione, senza alcuna minima deviazione, e così come inizia, finisce. Se per alcuni generi ciò è un vantaggio, nel caso degli Abisso un po' di varietà conferirebbe maggiore personalità al lavoro, oltre che maggior fascino.

Anche per il duo cagliaritano vale un discorso fatto tante e tante volte: è un debutto, le fondamenta sono molto buone, adesso bisogna continuare a costruire.