ABSCESS – Horrorhammer | Aristocrazia Webzine

ABSCESS – Horrorhammer

 
Gruppo: Abscess
Titolo: Horrorhammer
Anno: 2007
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Tyrant Syndicate
Contatti:

non disponibili

 
TRACKLIST

  1. Drink The Filth
  2. New Diseases
  3. Poison Messiah
  4. Another Private Hell
  5. Exterminate
  6. When Witches Burn
  7. Four Grey Walls
  8. Beneath A Blood Red Sun
  9. Horrorhammer
  10. Hellhole
  11. March Of The Plague
  12. The Eternal Pyre
DURATA: 34:55
 

Ho sempre considerato gli Abscess come uno sfogo, un progetto nel quale rigettare tutte le voglie più cazzare e irriverenti, lasciando sempre una porta aperta per il ritorno in scena degli Autopsy. Ciò è effettivamente avvenuto a distanza di un anno dallo scioglimento degli stessi Abscess, con il buonissimo "Macabre Eternal" (2011). Sedici anni di vita, una discografia che vanta un buon numero di demo, split, uscite di lunga durata (sei in totale), ben tre raccolte e un andazzo qualitativo decisamente altalenante, ma in grado di mettere in mostra il desiderio genuino di rimanere ancorati alla semplicità e crudezza di un death metal della prima ora, contaminato da un'attitudine punk'n'roll, striature proto-black alla Venom e Hellhammer e concessioni all'aura doom.

Dal gruppo in questione era quindi doveroso attendersi album incentrati sul più puro e rozzo scatenamento, sotto questo punto di vista Chris Reifert e soci non hanno mai deluso le aspettative. Ogni loro disco possiede una bella scarica di adrenalina, purtroppo il giocattolo non ha sempre retto a dovere, subendo la natura ripetitiva, oltranzista e senza fronzolo che lo caratterizzava e infilando una serie di lavori esaltanti solo in parte quali "Through The Cracks Of Death" (2002), "Damned And Mummified" (2004) e "Horrorhammer" (2007"). Oggi voglio soffermarmi proprio sull'ultimo dei tre tirati in ballo.

La prestazione degli Statunitensi è tutt'altro che insufficiente e ci offre una serie di brani in grado di farci apprezzare sia il lato prettamente death metal della proposta (l'apertura "Drink The Filth" e "Poison Messiah"), sia i versanti punk ("Another Private Hell", "Exterminate" e "Four Grey Walls") che lo sprofondamento in aree che rimandano al doom ("When Witches Burn" e "Beneath A Blood Red Sun"). Il problema di fondo sta nel fatto che le canzoni ascoltate singolarmente lasciano un buonissimo ricordo di sé, assunte invece seguendo la logica della scaletta finiscono per patire la confusionaria e costante tendenza a rivoltare in corsa l'andazzo ritmico e stilistico. I vari episodi fanno spesso registrare una certa ripetitività della struttura compositiva che li regge, carenza che — accoppiata a una produzione un po' troppo sottile per una musica riottosa e volutamente scarna, che punta sull'impatto — impedisce al disco di divenire un ascolto fisso.

"Horrorhammer" non è un lavoro da evitare a tutti i costi, tuttavia non lo consiglierei sicuramente per intraprendere la conoscenza degli Abscess, in tal caso indicherei piuttosto "Tormented" (2000). Tenetelo quindi in considerazione nel caso voleste una mezzora abbondante di compagnia putrescente e senza pensieri.