ABSURD UNIVERSE – Habeas Corpus
Gli Absurd Universe vi diranno poco o nulla, sono conosciuti in pratica per la presenza o meglio per essere un vero e proprio side-project dei Sinister. Leggendo i nomi della line up: Adrie Kloosterwaard (voce), Mathijs Brussaard (basso), Bastiaan Brussaard (chitarra), Dennis Hartog (chitarra) e Toep "Stabath" Duin (batteria), cosa vi salta all'occhio? In pratica la formazione è proprio quella dei Sinister.
Ora lasciando perdere chi siano o meno i personaggi coinvolti in questo progetto che da vita al debutto "Habeas Corpus", un buonissimo album di death metal old school rilasciato tramite la nostrana Punishment 18, quello che è interessante notare è che fra Supreme Pain e quest'ultimi nati sono proprio i Sinister ad avere la peggio.
Sì perché la semplicità d'intenti e l'arrembante assalto che caratterizzano la scaletta di "Habeas Corpus" non sono esclusivamente una dichiarazione d'amore rivolta a gruppi quali Grave e Autopsy, sono delle doti tese a valorizzare tracce che, pur non inventando davvero nulla, riescono a centrare un bersaglio dietro l'altro, cosa che la band madre non fa da tempo.
L'equilibrio fra le sferragliate thrash, il blastato alternato a ritmiche più fangose, melmose tese ad acuire il sentore di morte trasmesso, discrete divagazioni solistiche anche frenetiche e slayeriane nel loro impattare e la buona prestazione di Adrie dietro il microfono, non di certo nuovo a fornire delle prove di ottimo livello (anche in sede live), garantiscono a brani come "Blood Collector", "Ships Of Enslavement", "Stone For Your Skull", "Red Water" e "Under Command" le qualità che ogni amante della vecchia scuola ricerca in un album.
Davvero incalzante il lavoro eseguito dal batterista Toep Duin perfetto nelle fasi arrembanti e nell'inserire quelle minime variazioni che evitano la monotonia, belle a esempio quelle sui tom in "Boiled By Dead Water" quasi a rincarare il peso di un drumming già arrembante e il buon numero di rullate che frustano l'ascoltatore nella fase iniziale di un pezzo come "Under Command".
Decisamente valido l'operato della produzione, in bilico fra la pulizia tanto amata/odiata odiernamente e quel retrogusto di marciume che alimenta le speranze di avere a che fare con un suono old school.
Non so se gli Absurd Universe si limiteranno a essere uno sfogo di Kloosterwaard e soci, è certo che "Habeas Corpus" è un bel dischetto e se siete amanti del genere, capitandovi sottomano, potrebbe anche divenire un papabile acquisto. Alle volte suonare semplicemente death metal basta e avanza.