ACEPHALIX – Deathless Master
Il death metal quello rozzo, primordiale e punkettone mi fa ricordare una delle leggendarie frasi del mio professore d'italiano delle superiori, uno che durante l'interrogazione ti guardava in faccia dicendoti: tu peschi nel torbido, già torbido e oscuro similare al suono di band come gli Acephalix.
La formazione statunitense giunta al secondo disco con "Deathless Master" è il classico esempio di come si possa ancora suonare e concepire il death rimanendo non attaccati, ma bensì saldamente ancorati alla parte più marcia e schifosamente riottosa del genere.
Immaginate una combinazione di Celtic Frost, death svedese della prima e primissima ora tipo Nihilist e Treblinka, una componente crust e punk che include quindi una considerevole carica ed esplosività in d-beat-motion, inserite la putrescenza degli Autopsy più punk-hardcore e della successiva evoluzione Abscess e una voce che sembra uscita dall'oltretomba pronta rantolare e rigurgitare assiduamente morte nelle vostre orecchie. Bene, sommate tutti i punti e avrete la mente inondata da talmente tanti pensieri melmosi e soffocanti da comprendere cosa siano gli Acephalix.
Il lavoro potrà risultare sia per dinamiche che impostazione una prova dall'approccio standardizzato, il fatto che le movenze e l'esecuzione in genere si basino su schematiche elementari nelle quali l'unico intento è far sprofondare l'ascoltatore in una pozza di putridume è a dir poco invitante. Nessuna sovrastruttura, è unicamente una massa maligna e oscura che avanza permettendo di tanto in tanto a qualche assolo di alimentarne l'andatura come avviene nella traccia posta in apertura "Bastard Self".
"Deathless Master" è un bastardissimo monolite che non accetta compromessi, o lo si ama, o lo si odia, questo è ciò che propongono gli Acephalix. Io lo amo, è quello che voglio, no plastic, no fun, only death e voi? Quale sarà la vostra scelta? Non provate a salvare il culo con un se o un ma, perdereste il piacere di goderne appieno l'ascolto quanto di criticarlo aspramente, in questi casi bisogna schierarsi.