ACOD – Fourth Reign Over Opacities And Beyond
Gli ACOD stanno iniziando a raccogliere quanto seminato negli ultimi quindici anni, poiché all’alba del quinto disco il trio di Marsiglia comincia a godere di una discreta visibilità. Il recente accordo con LADLO, l’ancor più recente annuncio della partecipazione al prossimo Hellfest e soprattutto tanta, tanta gavetta hanno permesso a Fourth Reign Over Opacities And Beyond di mettersi in mostra nell’affollato panorama black metal del 2022.
Fourth Reign… è un lavoro ben scritto e ben suonato, che affonda le proprie radici nel black metal melodico e al tempo stesso moderno, più teatrale che malvagio, più oscuro che violento. Frédéric Peuchaud (voci e testi) e Jérôme Grollier (corde e musica) si affidano ancora una volta alla partecipazione del batterista Raphaël Clément, nonostante questi formalmente sia rimasto soltanto in veste di turnista, e confezionano un album piacevolmente vario, che alterna momenti più epici e cinematografici con tanto di tastiere e synth ad altri più di impatto, con addirittura qualche ritornello di facile presa sparso qua e là. Poi, nel momento più inaspettato, ecco i retaggi groove dei primissimi lavori del gruppo fare capolino nei riffoni tamarri di “Nekyia Catharsis”, di cui francamente non si sentiva il bisogno. Probabilmente proprio il tentativo di rendere accessibile e grossa a tutti i costi la loro musica è il più grande limite degli ACOD, che invece convincono senza se e senza ma quando pensano meno e si lasciano andare, spingendo sull’acceleratore e dando sfogo a tutta la propria rabbia.
La produzione di Fourth Reign…, allo stesso modo, è estremamente pulita, e se da un lato questa scelta mette bene in mostra tutti i dettagli del lavoro svolto dalla band, il lato negativo è che suoni così lisci e levigati tolgono un po’ dell’urgenza e della rabbia che il black metal dovrebbe portarsi dietro. Quello che è certo però è che i marsigliesi hanno profuso impegno e risorse nella realizzazione del disco, a partire dalla collaborazione con Paolo Girardi per il dipinto di copertina (come sempre spettacolare) fino alla realizzazione di ben due videoclip, rispettivamente per “The Prophecy Of Agony” e “Through The Astral Door”.
Quella degli ACOD è senza dubbio una proposta non per tutti, che piacerà più a chi bazzica i lidi di Cradle Of Filth e Behemoth che non agli indefessi seguaci di Paysage D’Hiver o Bekëth Nexëhmü, ma che allo stesso tempo non può che colpire per tenacia e dedizione. Ancora di più se si pensa che Fourth Reign… è uscito da meno di quattro mesi e la band ha già pubblicato un nuovo EP.