ACRANIA – Fearless
Gruppo: | Acrania |
Titolo: | Fearless |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Messico |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 38:48 |
Gli Acrania o si amano o si odiano: la band messicana odia le mezze misure, tanto che con il terzo album "Fearless" si mostra priva di paure e ancora una volta intenta a proporre il death metal contaminato di jazz e musica tradizionale che tanto già mi fece amare "An Uncertain Collision".
I quasi quaranta minuti di musica multisfaccettata sono composti da solide basi death metal, robuste quanto dinamiche e nervose, ideate dall'accoppiata formata da Alberto Morales (basso) e J.C. Chávez (batteria), sulle quali viene poggiato l'eclettico e convulso operato ritmico-solistico delle sei corde, curate dal nuovo entrato César Cortés e da Luis F. Oropeza; quest'ultimo agisce anche dietro al microfono, sempre pronto a inserirsi vocalmente sui brani. Tale complesso è a sua volta supportato, soprattutto nelle lunghe divagazioni strumentali, dall'ingresso in scena dirompente delle percussioni, della tromba e del sax, strumenti già ampiamente presenti anche nel capitolo discografico antecedente, mentre lascia il ruolo di solitaria protagonista all'arpa jarocha suonata da Adriana Cao nel breve episodio "El Puerto".
Tralasciando quest'ultimo singolo episodio, si ha infatti a che fare con otto tracce dal vissuto non poi così difforme e nelle quali è possibile riscontrare una costruzione che dà sempre e comunque grande spazio all'ambito strumentale, facendo sì che le chitarre e la tromba assumano le sembianze di veri e propri duellanti. Esse inoltre imbastiscono melodie e atmosfere dal carattere sia riottoso ed energico che nostalgico, ma tutt'altro che tristi; ascoltando pezzi come "People Of The Blaze", "Poverty Is In The Soul" e "Man's Search For Nothing" avrete modo di entrarvi in contatto.
Il disco rappresenta ciò che sono gli Acrania: quattro musicisti che suonano ciò che vogliono e lo fanno come vogliono. La loro maniera di presentarsi non ha nulla di costruito, al contrario risulta essere alquanto naturale proprio perché ha mantenuto intatte le coordinate stilistiche che la rendono tale, quel brio e quell'aggressività, quella sfrontatezza e ricercatezza che come due facce di una stessa medaglia rivaleggiano costantemente. Certamente nello sfoggio ripetuto di scontri strumentali si avverte una lieve sensazione di compiacimento, tuttavia il bello di ascoltare un loro album sta anche in questo e conferma che la prova possiede una personalità propria. "Fearless" insomma ti fa prendere una bella sbornia sonora.
Pur essendo vero che il lato folcloristico del suono convive e talvolta domina la situazione, e che pertanto parlare di questo lavoro come di un'uscita prettamente death metal potrebbe sembrare fuorviante (non che il precedente fosse da meno), i passaggi nello stereo vi serviranno proprio per farvi un'idea di ciò che state per ricevere. Dal canto mio non posso esimermi dal suggerirvi l'ascolto degli Acrania, tentate e poi se saran rose fioriranno.