AD OMEGA – Tenebris Templum

I laziali Ad Omega hanno più volte ribadito la propria volontà di seguire il Sentiero della Mano Sinistra. La loro cavalcata infernale vede come tappa più recente l’album Tenebris Templum, che segna la permanenza del progetto del deus ex machina Noktvrnal all’interno del roster della Narcoleptica Productions e una formazione consolidata insieme a Vindur. ddd

Tenebris Templum è costituito da sette tracce che testimoniano la capacità degli Ad Omega (già manifestata nell’EP precedente Golden Age In Blasphemy) di interiorizzare e riproporre in maniera personale stilemi del black metal melodico di scuola prevalentemente scandinava, liberando l’ascoltatore dalla sensazione di già sentito in cui spesso si rischia di incappare. A spalancare le porte del Tempio delle Tenebre in questione ci pensa “XI”, dove troviamo Zilath Meklhum degli Shadowthrone: il brano si apre con un incipit marziale e imponente, regalando però frequenti cambi di ritmo, chitarre dissonanti e una conclusione tesa verso il dungeon synth. L’impianto vario di questa traccia potrebbe far presagire che l’intero album segua queste premesse dinamiche, invece i pezzi successivi mostrano una forte coesione stilistica, con la trama black resa più elaborata dal dialogo costante fra le chitarre, come avviene all’interno di “Imperium Satanae” e “Aeon Of Black Light”.

Come anticipato dalla prima traccia, un ruolo tutt’altro che marginale viene affidato al sintetizzatore, che ricompare, fra le altre, nella title track, vera summa di tutto quanto possa essere gustato ascoltando Tenebris Templum, e in “The Awakening”, dove dà origine a una fredda atmosfera che ci porta a latitudini vicine all’industrial. Interessante è anche l’outro di Tenebris Templum: si tratta di “Saeculari Iudicio”, due minuti di dark ambient che veicolano una tensione sinistra, a cui l’unica reazione possibile sembra essere quella di prepararsi a qualcosa di terribile che incombe.

Non serve essere adepti delle Arti Oscure per rendersi conto che gli Ad Omega sono dei validi alfieri del Male made in Italy e Tenebris Templum ne è un’ulteriore conferma. A questo punto, chissà cosa ci proporrà la band viterbese al prossimo giro(ne infernale).