ADVENT OF FIRE – Verikaste
Chi sono gli Advent Of Fire? Questa non vuole essere una domanda retorica, come può sembrare, ma è il modo migliore che mi viene in mente per rappresentare i miei dubbi dopo aver ascoltato diverse volte il loro debutto Verikaste. Non faccio riferimento a strane questioni sull’identità dei membri, né a qualche mistero dovuto alla mancanza di cenni biografici, che comunque sono ridotti al minimo; al contrario, il discorso è prettamente musicale. Sappiamo che i finlandesi hanno fatto la propria gavetta suonando cover di brani black metal (non meglio specificati), prima di decidere di soccombere alla chiamata del death metal.
Conosciamo la provenienza degli Advent Of Fire, cioè la Finlandia. Questa nazione ha una tradizione piuttosto ampia in termini di death metal, ma che comprende sia alcuni dei nomi dediti alla melodia sognante che alla violenza ultraterrena. Di primo acchito, leggendo le poche note salta all’occhio la dichiarazione che appare sulla loro pagina Facebook, che vuole la band combinare il death metal tradizionale con un suono più melodico; con l’intenzione di, citando testualmente, «riportare il “death” nel death metal melodico». Sebbene in effetti compaiano sia elementi vecchia scuola che melodici, è difficile dire verso quale dei due la band propenda.
Non si tratta semplicemente di chiedersi da quale parte della barricata possiamo piazzare Verikaste, il problema degli Advent Of Fire è che non si pongono semplicemente all’interno di questa dicotomia, ma sembrano provare a intraprendere tutte le strade che sono nelle loro possibilità senza mai sceglierne una. Ascoltando la scaletta si può essere aggrediti tanto da tupatupa thrash-death (“Pelkkää Vihaa”) quanto da assoli cacofonici groove-thrash à la Dimebag (“Verikaste”). Nel mentre, il melodic death sfocia in una lunga parentesi prog in “Koston Päivä”, c’è l’attacco frontale alla Bloodbath di “Teuras”, la moderna “Ruhonsyöjä” e il mid-tempo doom di “Varjoni”. In chiusura, la cover di “Heaven And Hell” dei Black Sabbath, che non fa altro che aggiungere benzina sul fuoco della confusione.
Mi sono limitato a parlare dell’identità degli Advent Of Fire perché è l’aspetto che mi appare più ingombrante nella loro proposta. Il problema è che un disco senza un’intenzione chiara come questo appare come un esercizio stilistico e niente più, per quanto ben eseguito (come dimostra la prova strumentale).
La musica contenuta in Verikaste è molto dettagliata e si sente che i brani non sono stati scritti in maniera sommaria. Questo debutto apre una miriade di strade per gli Advent Of Fire e sono convinto che se ne dovessero scegliere una in particolare, in modo tale da renderla predominante sul resto delle influenze, potrebbero senza dubbio dimostrarsi in grado di creare un disco interessante. Verikaste purtroppo soffre di una mancanza di focus che vanifica gran parte degli sforzi della band.