AEVUM – Impressions (Il Palcoscenico Della Mente)
Gruppo: | Aevum |
Titolo: | (Il Palcoscenico Della Mente) |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Fuel Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 57:33 |
Non è cosa semplice muoversi all'interno del territorio delle Metal Opera: ne sanno qualcosa piccoli geni come Tobias Sammett, mente degli Avantasia, e John Schaffer, nel periodo in cui sperimentò con gli Iced Earth un approccio maggiormente teatrale e ricco in un disco —non perfetto ma sottovalutato — che ha per titolo "Horror Show". Non è facile raccontare una o più storie a parole e lo diviene ancor più musicandole; di certo solo per questo tentativo fatto — e più che in parte riuscito — ho intenzione di iniziare rivolgendo commenti positivi al primo lavoro dei torinesi Aevum. "Impressions" è un album che definirei coraggioso ed emotivamente piacevole.
La formazione nostrana, della quale non ho ascoltato le precedenti uscite (gli ep "Celestial Angels" e "Nova Vita"), si è imbarcata in una sfida che in buona parte ha consegnato un risultato soddisfacente: è infatti alquanto apprezzabile il modo in cui il metal operistico-sinfonico proposto si combina con le varie influenze provenienti sia da aree "metallizzate", come quella black e gothic metal, che da situazioni sonore più distanti quali sono la musica elettronica e quella folcloristica (in "Lost Soul" vi è l'uso della cornamusa, mentre in "Monsters" quello della fisarmonica).
Ci sono poi anche altre influenze, ma lascio a voi il compito di ascoltare e approfondire tale questione. È inoltre altrettanto apprezzabile la maniera in cui un paio di brani riescono nell'assimilarle completamente ed esporle in maniera convincente: in tal senso spiccano soprattutto l'incontro fra Epica e Cradle Of Filth che dà vita a "Blade's Kiss", la rivisitazione del classico di Claudio Monteverdi "Il Lamento Della Ninfa" e "To Be Or… To Be", all'interno delle quali la composizione ritmico-melodica della strumentazione e l'intreccio delle voci di Evelyn Moon (pulita e lirica), Richard (pulita e growl) e Hydra (lirica e scream) convive nel migliore dei modi.
La scaletta di "Impressions" non contiene particolari falle, inoltre è indovinato l'uso dei brani posti in qualità d'intro ("Palcoscenico"), intermezzo ("Intermezzo", "Impressioni" e "Aevum") e outro ("Adieu A La Scene"). Se proprio dovessi segnalare un difetto, credo che esso risieda nella prolissità di un paio di episodi ("The Battle" e "Monsters").
La band deve ancora ricercare la struttura ideale, quella formula che le permetta di esprimere correttamente l'alto potenziale in proprio possesso. Al momento riesce a inserire le varie contaminazioni sonore ed escursioni ritmiche, ma non è sempre in grado di sfruttarle sempre a pieno titolo.
Gli Aevum hanno in mano parecchie buone carte da giocare e in futuro — prendendo spunto dalle basi fissate da questo "Impressions", teatralmente convincente e musicalmente ben più che gradevole — potremmo ritrovarli sulla nostra strada ancora più maturi e forti delle scelte fatte. Sono una band in crescita e coloro i quali vanno a nozze con questo tipo di uscite dovrebbe quantomeno dargli la possibilità di allietarne il tempo.