Aggravator - Unseen Repulsions

AGGRAVATOR – Unseen Repulsions

Gruppo: Aggravator
Titolo: Unseen Repulsions
Anno: 2021
Provenienza: Stati Uniti
Etichetta: Empire Records
Contatti: Sito web  Facebook  Twitter  Youtube  Bandcamp  Instagram  Spotify
TRACKLIST

  1. Unseen Repulsions
  2. Fragmented Identity
  3. Searing Gas Decomposition
  4. Infinite War
  5. Bounty Hunter
  6. Seven Swords
DURATA: 20:32

Perdere un membro del proprio gruppo e decidere di continuare senza sostituirlo non deve essere una scelta presa a cuor leggero. Dopo la scomparsa del chitarrista Jesse Lopez, gli Aggravator hanno deciso di rimettersi in sesto pubblicando prima un EP omonimo contenente gli ultimi contributi del musicista scomparso, per poi proseguire la carriera come trio. Unseen Repulsions rappresenta la loro prima uscita di questo nuovo corso, un nuovo corso che dopotutto non appare come tale, dato che la continuità stilistica con i due album Populace Destructor (2014) e Sterile Existence (2016) è alquanto fuori discussione.

Gli Aggravator sono sempre stati dei devoti al thrash metal, a cui non interessa andarci tanto per il leggero. Unseen Repulsions si apre in modo brusco, senza lasciarci il tempo di comprendere esattamente cosa ci ha colpiti, ma ci bastano i pochi minuti dell’apertura affidata alla title track per acclimatarci. Se da un lato i riff sono letali, le urla sgraziate e la batteria brutale, una miscela impazzita che ricorda gente come Hypnosia, Morbid Saint e Ripper, dall’altro si ha presto l’impressione che la band vada un po’ troppo dritta per la propria strada. A spezzare la monotonia del tupa-tupa di batteria ci pensa la successiva “Fragmented Identity”, che finalmente ci dice qualcosa di più mostrando come gli Aggravator possano permettersi passaggi più tecnici ai quali non è estranea la lezione dei Kreator di Coma Of Souls.

Da lì in poi l’EP è un turbinio di violenza interrotto solo da una cover di “Bounty Hunter” dei Molly Hatchet. Sebbene la proposta della formazione di San Antonio suonerà a chi ama il thrash in ultima analisi convenzionale, e ripetitiva per alcuni tratti, quando la band riduce la velocità e comincia a puntare sul sentore di minaccia, nei frangenti più rocciosi, dà il meglio di sé in termini di creatività: il risultato sono tracce come “Infinite War” e “Seven Swords”, forse non eccessivamente memorabili ma soddisfacenti.

Unseen Repulsions incarna a pieno l’approccio niente cazzate in puro stile thrash metal vecchia scuola: il disco si rivolge a chi cerca metal senza orpelli e senza compromessi, suonato nel modo più diretto possibile e condito da qualche intuizione che, seppur non originale, riesce a giustificare gli ascolti successivi. Forse in alcuni tratti il tiro è ancora da aggiustare, e alcune delle idee avrebbero necessitato maggiori sviluppi; detto questo, malgrado la perdita gli Aggravator confermano di avere delle possibilità per il proprio futuro anche in formazione a tre. Si attende quindi solo la conferma che sarà data dai prossimi album.