ALGETIC – Sewer Dynasty | Aristocrazia Webzine

ALGETIC – Sewer Dynasty

 
Gruppo: Algetic
Titolo:  Sewer Dynasty
Anno: 2013
Provenienza:  Germania
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Sewer Dynasty
  2. Excruciating Excremental Existence
  3. Machete Lynch Mob Pacification
  4. Soulless Solace
  5. Mass Myiasis
  6. Grails Of Ache
  7. RoManslaughter
  8. Phalluvorous Vaginofungus
  9. Agents Of Agony
  10. Intrauterine Infant Sodomy
DURATA: 34:27
 

Gli Algetic a prima vista potrebbero sembrare degli sconosciuti: andando oltre il nome però è possibile incrociare elementi già noti in passato nella scena death brutale con i Grotesque Impalement. Sebastian Knab, Norman Gerstner e David Kempf — una volta chiuso quel capitolo — hanno deciso di ripartire con un nuovo progetto che — al contrario di quanto avvenuto con l'antecedente formazione, fermatasi alla pubblicazione di un singolo ("Exposition Of The Impaled") e un ep ("Redeemed By Consumption") — preferisce optare sin da subito per l'uscita di un album contenente dieci pezzi intitolato "Sewer Dynasty".

I ragazzi non hanno deciso di colpo di darsi alla dance e l'orecchio viene sempre molestato e devastato da una prestazione malsana: i ritmi vengono mantenuti frequentemente alti, con Kempf dietro le pelli che si lancia in sezioni di blastato e pesta come un dannato, la chitarra di Gestner infila un riff dietro l'altro esclusivamente con l'intenzione di macerarvi il cervello e il growl-scream di Sebastian spinge insano e severo. Il materiale messo a disposizione è perfetto per una salutare sessione di headbanging e canzoni come "Sewer Dynasty", "Excruciating Excremental Existence", "RoManslaughter", "Phalluvorous Vaginofungus" e la conclusiva "Intrauterine Infant Sodomy" sembrano proprio urlare "siamo qui per questo".

In "Sewer Dynasty" è possibile riscontrare il difetto comune che colpisce tante produzioni di questo mondo: il disco soffre di un'omogeneità nelle intenzioni e nello sviluppo dei brani che sul lungo andare potrebbe penalizzarlo. D'altro canto, la professionalità messa in campo dai Tedeschi e il buon operato dietro il mixer — svoltosi agli Iguana Studios — potrebbero far pensare che gli Algetic non rimarranno invischiati ancora per molto nell'immenso raggruppamento di band che si autoproducono.

Questo è un album solo per appassionatissimi del genere e ossessionati dalla brutalità? Probabilmente sì: se amate gente come Cannibal Corpse, Suffocation, Gorgasm e via dicendo, ve lo godrete tranquillamente. Il disco nel suo piccolo si fa rispettare e pone le basi ideali su cui poter lavorare al meglio per il futuro. Il potenziale per far bene non manca: sarà necessario capire in che modo gli Algetic saranno capaci di sfruttarlo, ma per questo ci sarà tempo.