All Out War - Celestial Rot | Aristocrazia Webzine

ALL OUT WAR – Celestial Rot

Gruppo: All Out War
Titolo: Celestial Rot
Anno: 2023
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Translation Loss Records
Contatti: Facebook  Bandcamp  Instagram  Spotify
TRACKLIST

  1. Snake Legion
  2. Glorious Devastation
  3. Wrath/Plague
  4. Hideous Disdain
  5. The End Is Always Near
  6. Caustic Abomination
  7. Revel In Misery
  8. Celestial Rot
  9. Weaving Oblivion
  10. Shroud Of Heaven
DURATA: 25:55

Non essendo il tipico ascoltatore di thrash e simili, mi sono imbattuto negli All Out War e nel loro ultimo Celestial Rot per purissimo caso. La coincidenza, però, non è rimasta un caso isolato, perché dopo mezzo ascolto ho pensato bene di salvare nomi e titoli e approfondire. Il risultato è che mi trovo qui a scriverne di mia spontanea volontà, senza aver accettato i soldi di nessuna ONG o bustarelle di sorta — e aver voglia di fare qualcosa del genere quando il tempo libero inizia a scarseggiare dovrebbe già dirti abbastanza.

Non provo a fare biografie di sorta, perché ammetto candidamente di essere alla mia prima esperienza di sempre con gli americani. Va detto tuttavia che gli All Out War sono in giro dai primi ’90, quindi è probabile che tu sappia già tutto. In ogni caso, il fatto che i newyorkesi abbiano trent’anni di vita — al netto di una breve pausa — dovrebbe dare la giusta misura della loro cultura e preparazione in fatto di thrash, crossover, punk, d-beat e affini: più o meno la stessa con cui in Emilia-Romagna ti spiegano la differenza tra tortellini e cappelletti, che poi è quella che in Sicilia emerge nel corso delle diatribe accademiche tra arancino e arancina.

Con le specialità culinarie della nostra terra, però, Celestial Rot non ha niente a che vedere. Il settimo album in studio della formazione di Newburgh ha la velocità e la brutalità tipiche del metal estremo, unite alla ferocia caratteristica dell’hardcore: tutto per dar sfogo a una rabbia apocalittica — o almeno così dice la stessa band su Bandcamp. Dando una rapida scorsa ai dieci titoli in scaletta, la descrizione usata dagli gli All Out War è però tutt’altro che assurda per il loro operato. Titoli come “Glorious Devastation”, “The End Is Always Near” e “Caustic Abomination” non fanno immaginare di certo panorami idilliaci e brunch con i flut pieni di mimosa. Le accelerate ci sono, i groove pure, ma le fondamenta su cui il quintetto innalza la sua cattedrale all’odio e allo schifo sono perlopiù cementate su spessissimi pilastri di thrash statunitense. Che si pensi ai mai abbastanza incensati Power Trip o ai sempiterni Slayer, per fare due nomi così a caso, le coordinate sono grossomodo quelle. Anzi, forse nei confronti della creatura di King, Hanneman, Araya e Lombardo il quintetto deve nutrire un certo grado di affetto, perché “Shroud Of Heaven” sembra tanto pagare — il giusto e doveroso — omaggio ai pionieri californiani.

Due chitarre, basso, batteria e voce, produzione semplice, ignoranza e tupa-tupa q.b.. La formula degli All Out War è semplice ma quanto mai efficace. Celestial Rot, col suo minutaggio ridotto, i riff spaccacollo e la predisposizione al macello, è il disco ottimale da ascoltare alle cene d’ufficio col collega che vorresti prendere a schiaffi ogni volta che apre bocca. Innovazione? No entiendo. Mazzate: ugh!