Ancst - Summits Of Despondency

ANCST – Summits Of Despondency

Gruppo: Ancst
Titolo: Summits Of Despondency
Anno: 2020
Provenienza: Germania
Etichetta: Lifeforce Records / Yenohala Tapes
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TRACKLIST

  1. Kill Your Inner Cop
  2. Inferno
  3. Final Hour
  4. Praising The Realm Of Loss
  5. The Burden Of Hope Part I
  6. The Burden Of Hope Part II
  7. Razed Eden
  8. Abysm Of Existence
  9. … Of Dying
  10. Denazification
  11. Monotony Of Anguish
  12. Monolith
DURATA: 44:39

Si può dire che gli ultimi anni abbiano mostrato alcuni degli aspetti più pericolosi e disastrosi della violenza capitalista in maniera addirittura più evidente di prima, esplodendo nel 2020 in giro per il mondo con un colpo (si spera) di coda, concentrando tutto il suo schifo tra repressione, sfruttamento, corruzione e quant’altro. Summits Of Despondency, l’ultima fatica del collettivo Ancst uscita per Lifeforce Records e Yenohala Tapes, si inserisce proprio nel contesto della risposta incendiaria emersa dagli ambienti della musica estrema per opporsi a questo attacco, come visto per esempio con il ritorno degli Anaal Nathrakh.

Proprio il duo di Birmingham è una delle maggiori ispirazioni per il black metal crusteggiante elaborato dal tuttofare Tom Schmidt, che in quest’occasione mette da parte il lato dark ambient sentito in alcune cose minori uscite a nome Ancst (e raccolte di recente nell’oscura compilation Anomaly). In questo nuovo disco, infatti, Schmidt ci va giù pesantissimo e subito ci urla di uccidere il nostro sbirro interiore, prima di gettarci nella lotta che ci aspetta per uscire dalla vita di abusi che il capitale propone come unica alternativa (“Inferno”).

In Summits Of Despondency, oltre al classico hardcore molto annerito che avevamo sentito per esempio in Furnace (“Final Hour”), nelle chiamate alle armi e nell’incedere dei brani si nota anche qualcosa di un’altra band tedesca che troveremmo facilmente dalla stessa parte della barricata degli Ancst: gli Heaven Shall Burn. Questa sensazione arriva per esempio in “Praising The Realm Of Loss” oppure “Razed Eden”, il cui video ufficiale mostra disastri ambientali e distruzione, mentre Schmidt descrive l’antica guerra di dominazione dell’umanità nei confronti del resto del Pianeta.

Ce n’è un po’ per tutti i gusti e anche dal punto di vista tematico gli Ancst non parlano solo di questioni sociali, ci sono infatti tracce di riflessioni più personali in “…Of Dying” o “The Burden Of Hope”, dove prendiamo un po’ di fiato nell’introduzione strumentale prima di gettarci in un vortice post-black.

Il messaggio di Tom Schmidt è limpido, e un pezzo come “Denazification” lo esprime senza filtri già a partire dal titolo; la strada verso la denazificazione è lunga, ma gli Ancst sono decisi a percorrerla. Nelle fasi finali di “Monolith”, si intravede una possibilità di rivoluzione oltre l’impero, la voce narrante si e ci chiede se coglieremo quest’occasione, se riusciremo a guardarci indietro con soddisfazione nel momento della nostra fine. Insomma, se avete bisogno di una colonna sonora per mettervi all’opera, Summits Of Despondency fa proprio al caso vostro.

Amidst this dying world I sense a chance for redemption.
When all the towers will fall and we submit to our withering grace,
we could ascend from the endless ruins.
From this corroding conceit into a life of togetherness.

(“Monolith”)