ANGREPP – Warfare
Gruppo: | Angrepp |
Titolo: | Warfare |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Svezia |
Etichetta: | Abyss Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 34:51 |
Gli svedesi Angrepp si presentano in stile guerriglia con il debutto "Warfare", un album che raccoglie l'eredità primordiale rozza di gente come Hellhammer e Bathory, coniugata con l'attitudine black'n'roll degli ultimi Darkthrone o crust degli Horned Almighty di "Contaminating The Divine", con l'aggiunta di qualche richiamo al suono dei Satyricon della fase di mezzo in poi per quanto riguarda il groove.
Il disco è un bel calderone che si mostra interessante e dotato di una carica godereccia elevata, che si sviluppa già dalle battute iniziali con "Five Horned Formation". In "Legion Arise" invece la vena punk diviene prorompente, dando vita a un incedere birraiolo e coinvolgente. La mistura di soluzioni black metal alternate e variegate dalle escursioni sonore che il gruppo mette in atto non fa altro che rendere il disco snello, il thrash metal è la base su cui tutto ruota, ma la differenza la fa l'orpello scelto di volta in volta in qualità di accompagnamento. È così che "Dead And Destroyed" paga pegno ai Motörhead, fino a un break che porta al suo interno la figura di Satyr; il riffato è nero e sembra uscito dagli ultimi lavori del duo norvegese, cosa che accade anche in "Rape Kil, Rock'N'Roll" (la più orientata verso quella direzione musicale), "Firebrand" e "Warfare".
"Warfare" è schietto, privo di fronzoli e come spesso accade dividerà le platee in due fazioni: quelli che «il black è black, non scherziamo col rock e il punk in mezzo», viene da chiedersi che genere abbiano ascoltato sinora, dato che il mondo di cui vanno fieri è ricco di capolavori che sfruttano gli stili madre; mentre gli altri tacciati di apertura mentale e moda si godranno il lavoro degli Angrepp con la giusta attitudine, alzando i boccali, scapocciando e facendo roteare fottutamente la testa a ritmo. Non vedo soluzioni migliori e più adatte di questa con tanta adrenalina in corpo!
Black? Thrash? Punk? Rock? Io la chiamo musica e quando si ha la possibilità di ascoltarne di suonata e composta come si deve, non si può far altro che compiacersene. Niente di nuovo all'orizzonte, ma va bene anche così.