Angrrsth - Donikąd

ANGRRSTH – Donikąd

Gruppo: Angrrsth
Titolo: Donikąd
Anno: 2021
Provenienza: Polonia
Etichetta: Godz Ov War Productions
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TRACKLIST

  1. Ciało Me Wklęte
  2. Niebiański Pogrzeb
  3. Niech Się Zaprze Samego Siebie
  4. A Czego Tu Się Bać?
  5. Pierwszy Jest Strach
  6. Niebyt Zmyślony
  7. Ostatni Akt
DURATA: 35:53

Ho già avuto il piacere di parlarvi degli Angrrsth tre anni fa, quando mi è passato tra le mani il loro primo EP Znikąd, lavoro che aveva fatto ben sperare sul futuro della band, presentando una versione melodica dell’oscurità tipica del black metal polacco, con qualche puntata in ambienti death. Ora che il gruppo di Toruń è stato portato di nuovo alla mia attenzione, devo ammettere che molte delle speranze riposte non sono affatto state tradite e anzi ciò che è stato fatto in termini di composizione va molto al di là del minimo sindacale.

Donikąd rappresenta un’evoluzione di quanto di buono era stato presentato ai tempi dell’EP. Questa evoluzione però non si può vedere né come una semplice continuazione del passato, né tantomeno uno stacco netto verso lidi lontani. Il riffing reinterpreta infatti i classici con un taglio vorticoso e delirante, mentre le parentesi death mostrate sono state smussate e integrate meglio all’interno del suono, assumendo un ruolo di primo piano solo in rari segmenti, come ad esempio in “Niebiański Pogrzeb”. La crescita però è più evidente quando si osservano le strutture: brani come “Pierwszy Jest Strach” e “Ostatni Akt” non si adagiano mai su un’idea fino a spremerla del tutto, al contrario ci mostrano un black metal in continuo movimento, capace di prendere svolte imprevedibili ma sempre all’interno dei confini dello stile polacco, a eccezione di qualche apertura che tradisce un malcelato amore per la Svezia.

Donikąd è un album che intesse le proprie trame principalmente su una base fatta di assalti frontali. Questo accento sulle parti più aggressive non corrisponde a una perdita in termini di atmosfera: l’oscurità pervade la musica degli Angrrsth anche più di prima, avviluppando l’ascoltatore nel suo buio dal primo all’ultimo minuto; in questo senso sono proprio i rallentamenti e i momenti di respiro che, per contrasto, appaiono più tetri. A fare da contraltare a queste scelte, va detto che lo stile così melodico e in grado di cambiare le carte in tavola velocemente potrebbe non essere l’ideale per chi cerca nel black metal sensazioni ipnotiche e ossessive. Infine, dal punto di vista della produzione, i suoni sono molto definiti e mettono in primo piano una batteria corposa e le urla dannate di Hermann, mantenendo comunque spazio per tutti gli strumenti e creando la sensazione che la musica abbia un certo spessore.

Nel suo complesso Donikąd è un lavoro denso sotto molti punti di vista: in termini di suono, numero di idee e atmosfere. Se da un lato ci sono alcuni margini di miglioramento in termini compositivi, in quanto l’imprevedibilità di certe strutture può essere talvolta davvero eccessiva, dall’altro sono dell’idea che il debutto degli Angrrsth sia da accogliere con entusiasmo.