ANOTHER PERFECT DAY – The Gothenburg Post Scriptum
Gruppo: | Another Perfect Day |
Titolo: | The Gothenburg Post Scriptum |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Germania |
Etichetta: | Supreme Chaos Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 49:36 |
Gli Another Perfect Day nascono come band nella prima metà degli anni Novanta. La formazione successivamente si sfalda, per poi riprendere vita nel 2005 con il solo Kohle (Kristian Kohlmannslehner) a reggerne le sorti, tramutandosi così nel suo progetto solista. È di quest'anno il rilascio sotto l'etichetta Supreme Chaos Records del primo lavoro intitolato "The Gothenburg Post Scriptum", un album raffinato ed elaborato come si dovrebbe fare più spesso, all'interno del quale una miscela di atmosfere melodiche di tipo doom e death si fonde con l'addittivo progressive che scorre nelle vene di un riffing ispirato. Questa formula dona alle tracce una rilevanza e fruibilità di tutto rispetto.
Sin da subito è semplice notare come il death metal di matrice svedese della zona di Göteborg trovi contatto con la musicalità di certe scelte legate al suono dei Paradise Lost e quanto la natura settantiana più volte emerga da un mare in tempesta che improvvisamente si quieta, rimembrando soluzioni degne del miglior Dan Swanö. E neanche a dirlo, il geniale musicista-produttore è stato scelto per ricoprire il ruolo di cantante in compagnia d'illustri colleghi ospiti quali sono Jagger (Disbelief) e Arno Menses (Sieges Even).
Kohle — aiutato strumentalmente solo dal batterista Sascha Schiller (Solar Fragments) — piazza vere e proprie hit che ascolto dopo ascolto acquistano valore, facendo presa grazie a soluzioni e combinazioni anche piuttosto elemantari ma indovinate. Ciò avviene a esempio nella bella "The Ghost She Slept Beside Me", dove proprio l'alternanza con Swanö dietro al microfono e l'aiuto di una vena chitarristica spensierata che accarezza gradevolmente le orecchie vi delizierà non poco. Inoltre è decisamente interessante lo sviluppo prog dotato di scatti irruenti che si registra in episodi come "Until You Bleed" e "The Great Nothing", col secondo che spicca per un incedere dolciastro che ne acuisce la malinconia, mentre "Lullaby" ricorda l'era iniziale del doom-death di stampo britannico a causa del suo modo d'imporsi e per lo spirito greve.
"The Gothenburg Post Scriptum" è un disco che al pari di una seducente compagna di viaggio t'invita a lasciarti andare e a metterti il mondo alle spalle, riflettendo su ciò che c'è da apprezzare nell'attimo in corso. È un'uscita confezionata con cura, in cui gli incastri reggono, le voci pulite — e non — si assestano sulle basi con la giusta potenza e leggiadria. Se ci aggiungete poi una produzione che ben identifica la strumentazione, dando la rilevanza adatta a ogni singolo settore, direi che il gioco è fatto.
Siete amanti del death e del doom di stampo melodico? Gli Another Perfect Day vi offrono l'occasione di dare in pasto al vostro udito cinquanta minuti di musica di qualità, non vi resta quindi che dar loro una chance, facendoli girare nel vostro stereo.