ANTIMATERIA – Valo Aikojen Takaa
La parola «antimateria» è passata più di una volta sulle nostre pagine, soprattutto per merito della nota band capitanata da Mick Moss. Questa volta invece conosceremo il progetto del finlandese Ahma denominato proprio con questo termine.
L'album di debutto di questa one man band ci presenta una realtà basata su un Black Metal molto melodico e atmosferico, lontano dalle tendenze Post- e cascadiche, legato invece a sonorità più tradizionali. La semplicità è l'arma preferita del musicista, sfruttata appieno per sfornare composizioni che non vanno a complicarsi la vita inutilmente, preferendo un approccio che fa leva su riff orecchiabili, tastiere dai suoni celestiali e frequenti tempi medi. Il disco è permeato da un velo di melancolia tipico di band che già nello scorso decennio proponevano musica simile, niente di nuovo sotto il Sole quindi, tuttavia il valore di "Valo Aikojen Takaa" risiede nell'abilità di Ahma di comporre brani di durata sopra la media che riescano facilmente a intrattenere l'ascoltatore: un pezzo come "Kun Aukeaa Mysteerit Kuoleman" — mio personalissimo preferito dell'album — cattura fin dal primo ascolto, grazie al suo riff portante della prima fase e alle atmosfere ultraterrene della seconda; allo stesso modo sono coinvolgenti gli inserimenti di chitarra acustica presenti in varie tracce, che donano maggiore enfasi ad alcuni momenti di calma, così come i passaggi in cui il Nostro decide di spingere sull'acceleratore — senza però dimenticare la sua natura atmosferica — risultano ben riusciti, come dimostrato nella traccia conclusiva.
Ogni singolo elemento di Antimateria esprime il Black Metal atmosferico nel suo significato più puro, compresa la produzione pulita quanto basta per permetterci di discernere i vari strumenti e comunque sufficientemente casalinga da enfatizzare le sensazioni nere espresse dalla musica. Sono abbastanza sicuro che lo stesso si possa dire delle tematiche: purtroppo la mia conoscenza del finlandese è nulla, ma le traduzioni dei titoli dei brani gentilmente fornitemi dal nostro Oneiros mi hanno dato l'idea che Ahma sia un appassionato del genere nelle sue forme più legate agli anni Novanta e ai relativi argomenti trattati, scegliendo ad esempio parole che girano intorno alla dicotomia luce-ombra con una naturale e ovvia propensione all'oscurità.
Sostanzialmente esente da pecche vere e proprie, "Valo Aikojen Takaa" è un disco che verrà sicuramente apprezzato da chi ama le sonorità descritte finora; un ottimo biglietto da visita per questa nuova realtà della scena finlandese.