Antzaat - For You Men Who Gaze Into The Sun

ANTZAAT – For You Men Who Gaze Into The Sun

Gruppo: Antzaat
Titolo: For You Men Who Gaze Into The Sun
Anno: 2020
Provenienza: Belgio
Etichetta: Immortal Frost Productions
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TRACKLIST

  1. Intro
  2. Between The Beginning And The End
  3. For You Men Who Gaze Into The Sun
  4. Crown Of Concrete
  5. Through The Eyes Of A Rotten Mind
  6. Radiant Fire
  7. Veil Of Darkness
  8. Man Made Flesh Made God Machine
  9. And This Day Shall Come Again
DURATA: 44:28

Su queste pagine avevamo parlato dell’EP d’esordio dei belgi Antzaat come di un buon lavoro di black melodico in salsa finlandese, godibile per quanto palesemente derivativo, e rieccoci tre anni dopo con For You Men Who Gaze Into The Sun fra le mani, il primo album del quartetto di Heist-op-den-Berg (provincia di Anversa). La formazione non è cambiata e vede ancora il buon Ronarg (già chitarrista negli Ars Veneficium) guidare questa compagine di incappucciati. Già ai tempi dell’EP avevamo potuto verificare che gli Antzaat gestiscono bene minutaggi più o meno contenuti, e anche su questo primo full length la media per brano stenta a superare i cinque minuti e mezzo, confermando che i quattro preferiscono muoversi agili nella selva di male e disagio che hanno fatto crescere.

L’introduzione è affidata a poche note di organo, pescate nientemeno che dal repertorio musicale di Nerses Shnorhali, Patriarca d’Armenia fra il 1166 e il 1173; ma la vena ortodossa si ferma qui, perché già con “Between The Beginning And The End” si comincia a menar le mani alla maniera cui i belgi ci avevano abituato, con quel mix di feralità e di bordate melodiche che sembra essere la cifra stilistica preferita da Ronarg e soci. Proprio Ronarg si distingue tanto per le sue capacità con la sei corde quanto sul versante vocale, più vario, tecnico ed espressivo rispetto alla prova dell’EP. Manco a dirlo la title track brilla, come un po’ tutto il disco, grazie alla duttilità della voce, capace di fare luce e ombra quando serve, donando profondità comunicativa alla musica. Quella ancora non può dirsi nuova o particolarmente originale, ma fa molto bene il suo e soddisferà senza alcun dubbio gli appassionati di Sargeist e Horna. L’album è denso e omogeneo esattamente come l’EP che lo ha preceduto, un pregio se consideriamo che l’ascolto scorre abbastanza liscio e piacevole, un difetto perché nonostante la qualità complessiva con cui For You Men Who Gaze Into The Sun è stato confezionato qualche scossone in più era lecito aspettarselo, anche e soprattutto perché la band non è fatta di ragazzini e il suo leader ha maturato una certa esperienza.

Andare troppo oltre, però, non sembra essere prioritario per gli Antzaat, così come non lo è se guardiamo alla scena nel suo complesso, un peccato, considerando che le capacità tecniche sembrano esserci tutte. In ogni caso For You Men Who Gaze Into The Sun è un buon lavoro, prodotto con tutti i crismi e quindi secondo la tradizione perfezionista di Immortal Frost Productions.