APORYA – Dead Men Do Not Suffer | Aristocrazia Webzine

APORYA – Dead Men Do Not Suffer

 
Gruppo: Aporya
Titolo: Dead Men Do Not Suffer
Anno: 2017
Provenienza: Brasile
Etichetta: Endless Winter / Narcoleptica Productions
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TRACKLIST

  1. Blood Rain
  2. Cry Of The Butterfly
  3. The Sad Tragedy (I'm Crushed Down)
  4. Little Child In The Grave
  5. One More Day
  6. Pain And Loneliness
  7. Dead Men Do Not Suffer 
DURATA: 41:38
 

Gli Aporya sono una bella sorpresa dal Sudamerica, sorta nel 2016 e immediatamente attiva per dare vita al debutto "Dead Men Do Not Suffer" nell'anno seguente, un album che mi ha affascinato da subito.

L'ingresso inondato di grigiore malinconico affidato alle tenui e dolenti note della strumentale "Blood Rain" è solo una illusione, dal momento che poi mi sono ritrovato a sbattere il muso contro un brano spiazzante quale "Cry Of The Butterfly", che non possiede praticamente nulla di doom. Al contrario sfodera coordinate sonore prettamente death metal.

Dopo questo strano incontro, mi sono chiesto se la dicitura «melodic doom-death» affibbiata ai Brasiliani fosse davvero corretta. La risposta mi è giunta in maniera naturale con il prosieguo dell'ascolto, attraverso episodi dotati di una componente chitarristica sempre e volutamente impregnata di sonorità raffinate, quasi sacrali in certe occasioni, di stampo classico ed heavy, a infondere un tocco melodico agrodolce. Le tastiere dal canto loro sono soffuse e mai importune, mentre la prestazione vocale del cantante Tiago Monteiro alterna con gusto un growl strozzato talvolta urlato, altre leggermente più profondo, a momenti appena accennati e parlato.

Mi sono così ritrovato a riprodurre più volte "The Sad Tragedy (I'm Crushed Down)", "One More Day" e "Pain And Loneliness", notando come il cambio di marcia e stile avvenuto con la terza traccia in scaletta abbia trasportato con sé un crescendo emotivo ininterrotto, sino alla degna conclusione delegata al pezzo che dà il titolo al lavoro.

Gli Aporya sono soltanto alla prima prova, ma "Dead Men Do Not Suffer" possiede quel che serve per farsi largo nella folta selva di uscite che di anno in anno il panorama doom metal ci propone. Anche in Brasile i colori meno vivi sono ormai attecchiti da tempo, si vedano Abske FidesHelllight e Mythological Cold Towers, e in grado di consegnarci spesso dei buonissimi lavori. Band che promette decisamente bene.