ARKAIK – Metamorphignition
Gruppo: | Arkaik |
Titolo: | Metamorphignition |
Anno: | 2012 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Unique Leader Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 53:44 |
Gli Arkaik erano attesi al varco, la terza uscita, data l'evoluzione del sound avvenuta nel più leggero "Reflections Within Dissonance" al cospetto del debutto "Existential Chaos", faceva prospettare o un possibile ritorno deciso di sonorità che spingessero sull'acceleratore, motivando la parte più efferata del songwriting a venir fuori, o la confermare che le "pippe" sullo strumento sarebbero aumentate a dismisura, mandando a quel paese anche questa realtà. Purtroppo non sono un fan della strada intrapresa dai Decrepit Birth, preferisco mille volte quella dei The Faceless, almeno lì la tecnica serve realmente a qualcosa.
È arrivato il momento d'inserire nello stereo "Metamorphignition" e… sono salvo! Sono rimasto fortunatamente sorpreso in maniera positiva dalla prova offerta dalla compagine californiana, in quanto hanno optato per alcune scelte tese ad addolcire e far fluire maggiormente la melodia nei pezzi, complicandosi la vita di tanto in tanto infilando (come loro solito del resto) dei riffoni vorticosi che però si lasciano assorbire non poi così difficilmente, ma a risaltare dopo un paio di ascolti sono la fruibilità la prestanza in parte riacquisite, le quali danno all'album una capacità comunicativa più diretta al cospetto dei predecessori. Eppure non si può certo dire che il livello qualitativo sia diminuito, anzi per alcuni aspetti proprio questa dote, assente in passato, fornisce quel gancio che mancava per giungere alla definitiva consacrazione.
Gli statunitensi se la cavano egregiamente sia nell'impostare i pezzi dalla breve durata ma dall'alta concentrazione di girandole technical, avrete solo l'imbarazzo della scelta in tal senso (personalmente opto per le due "Sirens In Electric Veils"), sia componendo anche un pezzo lungo, altalenante e vario qual è "The Omnipus".
Non che a "Metamorphignition" si possano trovare dei veri e propri difetti, la produzione è ottima, filler reali non ce ne sono, magari dopo la buona apertura tribale di "Opus Brahmanic" ci si sarebbe attesi qualcosa in più, così come sembra esserci un leggerissimo appiattimento di tensione nella fase centrale dell'album composta da "Soliloquies Of The War Machine" e "The Laughing Prophet Of Doom", fase comunque ben al di sopra della media e che tanti vorrebbero saper scrivere. È con la successiva "The Withered Ends Of Mortality" che invece rialzano nettamente la testa, sembrando fatta di tutt'altra pasta, possiede infatti un carattere più prorompente.
Tenendo anche conto della piacevole soluzione grafica che si accoppia al concept, legata al motivo scatenante questa "metamorfosi", la scaletta è idealmente divisa in tre parti: "Tapasiatic Exodus" (tracce 1 e 2), "Sirens In Electric Veils" (tracce 3 e 4) e "Paths Of Recognition" (tracce dalla 5 alla 10).
Non potendo che apprezzare la nuova uscita targata Arkaik che ne testimonia nuovamente un inappuntabile stato di salute, vi consiglio vivamente di prestare orecchio a questo lavoro, magari utilizzate i testi e le immagini impresse nel libretto apribile in stile poster per entrarvi maggiormente in contatto. V'invito infine a inserirlo fra i vostri averi in copia originale.