ARKHA SVA – Donusdogama: En Accrochant Le Mendiant Qui Tomba Du Trône De Dieu | Aristocrazia Webzine

ARKHA SVA – Donusdogama: En Accrochant Le Mendiant Qui Tomba Du Trône De Dieu

 
Gruppo: Arkha Sva
Titolo: Donusdogama: En Accrochant Le Mendiant Qui Tomba Du Trône De Dieu
Anno: 2014
Provenienza: Giappone
Etichetta: Those Opposed Records
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TRACKLIST

  1. Donusdogama I
  2. Mekaluzo Kuhes Saitan
  3. Lonud Merk Ka'Osskh
  4. Donusdogama II
DURATA: 17:12
 

Tempo fa, ai miei esordi aristocratici con la precedente identità virtuale Insanity, vi parlai degli Arkha Sva; in quel caso, il pretesto fu il loro primo album "Gloria Satanae", datato 2007. A distanza di oltre quattro anni da quella recensione, torno a scrivere di questa band nipponica in occasione del suo ritorno in scena con un EP dal titolo incredibilmente lungo che per comodità chiameremo semplicemente "Donusdogama". Il disco — della durata di neanche venti minuti — è suddiviso sostanzialmente in due brani, contornati da brevi intro e outro da circa un minuto ciascuno; le portate principali, quindi, si suddividono equamente il restante quarto d'ora, urlando al mondo che — dopo la lunga pausa iniziata nel 2010 — gli Arkha Sva sono tornati e hanno ancora molto da dire.

Il Black Metal proposto dai giapponesi è rimasto invariato nella sostanza, ma è stato arricchito da diversi dettagli. Il riffato — per quanto sempre ispirato alla solita Scandinavia dei bei tempi — è ancora riconoscibile: melodico e — nei limiti del genere — orecchiabile, tuttavia capace di trasmettere sensazioni di angoscia e morbosità. Specialmente in "Mekaluzo Kuhes Saitan", le chitarre sfornano melodie memorabili in continuazione. Sul finale di questa traccia la band ci ricorda una delle sue principali particolarità, che verrà ripresa maggiormente nella successiva: la voce. Per quanto si tratti in gran parte di un'alternanza tra scream di diverse tonalità, è difficile non notare le parti pulite fatte di lamenti e acuti che mirano a rendere più folle la musica.

A livello ritmico possiamo trovare diverse migliorie, in primis un buon uso di tempi non convenzionali, specialmente nel primo dei due brani. La batteria, chiaramente, contribuisce a rendere più efficace questo elemento, alternando pattern classici ad altri più sperimentali. Si nota, inoltre, una maggiore presenza del basso rispetto al passato: lo strumento riesce infatti a ritagliarsi diversi spazi in "Lonud Merk Ka'Osskh", arrivando a essere il protagonista assoluto in alcuni passaggi.

L'atmosfera generale, intensificata da una produzione sporca al punto giusto e dai sintetizzatori pregni di nera malvagità in apertura e in chiusura dell'EP, rimanda a sensazioni nere come la notte, un misto di misantropia e malvagità con qualche tocco malinconico e una vena vagamente ritualistica. Nonostante la durata ridotta, "Donusdogama" è indubbiamente uno dei prodotti migliori degli Arkha Sva, che non mancherà di accontentare chi li seguiva già da tempo e che potrebbe risultare interessante a chi è in cerca di una sperimentazione non esagerata in ambito Black Metal.