AS AUTUMN CALLS – An Autumn Departure | Aristocrazia Webzine

AS AUTUMN CALLS – An Autumn Departure

 
Gruppo: As Autumn Calls
Titolo: An Autumn Departure
Anno: 2011
Provenienza: Canada
Etichetta: Naturmacht Productions
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TRACKLIST

  1. Initium [intro]
  2. Closer To Death
  3. The Shadows Follow
  4. The Demons Therein
  5. Wither Away
  6. In The Emptiness
  7. Without You
  8. Unearth My Sorrow
  9. Murder [cover Katatonia]
  10. An Autumn Departure [outro]
DURATA: 58:10
 

Il melodic death-doom metal è da sempre un genere che mi ha intrigato particolarmente, ha dentro di sè atmosfere armoniosamente melancoliche, la profondità del destino più roccioso e la capacità di far annegare l'ascoltatore all'interno di un vorticoso mulinello fatto di suoni alle volte evocanti il passaggio di confine che conduce alla morte. I canadesi As Autumn Calls si vanno a inserire all'interno di questo settore musicale: due le produzioni sinora all'attivo, un ep rilasciato nel 2009 intitolato "Emontionless" e l'album di debutto "As Autumn Departure" dalla doppia gestazione; è stato infatti dapprima prodotto in formato tape a numero limitato per la The Northern Cold Productions e odiernamente ha avuto modo di venire fuori anche in versione cd tramite il supporto ricevuto dall'etichetta tedesca Naturmacht Productions.

Il suono è lento, decadente e agrodolce, questi musicisti nota dopo nota tessono una trama che alterna ad agglomerati di grigio sprigionati attraverso l'utilizzo di un cantato "ringhiante", solo in alcuni casi sostituito da un pulito accennato e a tratti sospirato, movenze pesanti orientate a comporre il versante death della proposta, partiture acustiche capaci di fornire un minimo di lucentezza e cadenti prese di posizioni allentate e adornate dalle melodie che li avvicinano a realtà come i Katatonia. Momenti riconducibili al più classico incedere death-doom presenti in "Unearth My Sorrow" convivono con la vena lievemente progressiva di "Wither Away", brano nel quale si nota una costruzione del riffing più complessa, raffinata e un operato dietro le pelli più ampio e sviluppato anche nell'utilizzo dei cimbali.

Se le due menzionate sono le canzoni probabilmente meglio elaborate e rappresentanti le due facce opposte dell'album, le altre tracce — per quanto ricoprenti un ruolo gregario — offrono comunque una prestazione complessivamente piacevole. Incrociare più volte i soffici ingressi dell'acustica ad affievolire la pressione e ingrossare quel sentore struggente che si trascina dietro — per quanto rischiose — si sono rivelate buone soluzione. Sarà quindi gradevole ascoltare "Closer To Death" quanto "In The Emptiness" e così via, tenendo conto che "Initium" e "An Autmn Departure" (inserita in qualità di outro) si inseriscono in maniera coerente nello scorrere emotivo del lavoro, la loro similarità dà inizio e giusta fine a una scaletta qualitativamente onorevole.

Capitolo cover: quando si tirano in ballo band come i Katatonia, si rischia sempre di aprire il cielo a metà, peggio ancora se si prende sotto esame un pezzo come "Murder", uno dei più bei classici della prima epoca del gruppo svedese, contenuto in quel gran disco che è "Brave Murder Day". La riproposizione degli As Autumn Calls non eguaglia il valore dell'originale, ma è decisamente ben fatta sia dal punto di vista strumentale che per quanto riguarda l'impatto atmosferico: la prova è stata superata.

Per i Canadesi la strada sembra essere in discesa, le basi fornite da questa prima opera sono solide, non brillano per personalità, tuttavia indicano chiaramente che sanno dove e come mettere le mani. Dato che si parla già di un secondo lavoro in arrivo, il cui probabile titolo dovrebbe essere "Cold, Black & Everlasting", in uscita nel 2012 sempre sotto Naturmacht, pare proprio che non si dovrà attendere poi così tanto per tastarne ancora una volta le doti.