ASHEN EPITAPH – The Formed Filth Enigma
Gli Ashen Epitaph si avvicinano a compiere i tre lustri di attività, con diversi passaggi nei nostri archivi che diedero soddisfazione al sottoscritto, il quale si era parecchio divertito nel recensirli. Sia il debutto "Somewhere Behind The Nervecell" (2010) che il massiccio doppio lavoro "Sunshine Above The Grave" (2012) mi avevano fornito parecchie certezze sulla strada intrapresa dalla formazione serba e la conferma che conta giunge a cinque anni di distanza da quel secondo lavoro con il terzo atto "The Formed Filth Enigma".
Gli anni Novanta continuano a farla da padrone: la miscela death, dai tratti thrash, di stampo europeo e statunitense è una costante, mentre le band che ne influenzano il suono sono probabilmente aumentate, ma non starò qui a farvi inutili elenchi, dato che si tratta di creature alquanto riconoscibili. Si è espansa al contempo anche la componente melodica dei brani, tuttavia la voglia di randellare non pare sia scemata né sono venute a mancare quelle piacevoli e frenetiche divagazioni solistiche che si facevano largo nelle opere passate.
Gli Ashen Epitaph avanzano compatti e coerenti; una coerenza, però, non rappresentata da una immobilità stilistica, tant'è che — come accennato — frangenti svedesi dall'intaglio più affilato si sono accoppiati alle consuete spigolosità. Rimane poi indiscutibile il fatto che la band dia il meglio quando punta i piedi: sia il singolo "Stench Of Life, Weight Of Mind" sia pezzi come "Mirrorgallery", "The Wounds", "Destroy All False Faith" (la vena Amon Amarth potrebbe non risultare graditissima ai sostenitori della old school) e "One More Nail" risultano convincenti in tal senso.
In conclusione, potremmo considerare "The Formed Filth Enigma" la versione evoluta dei primi due capitoli discografici degli Ashen Epitaph: un album in grado di consegnare una prestazione solida, merito di una compagine sempre più a proprio agio nel panorama death metal.