ASHES OF NOWHERE – Emptiness
Gruppo: | Ashes Of Nowhere |
Titolo: | Emptiness |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 53:57 |
So che gli Ashes Of Nowhere sono tre perché tante sono le figure mascherate ritratte nelle foto del loro profilo Facebook; e so che sono di Udine, perché il digipak — copia numero quattro delle sole cento esistenti — mi è stato dato da un caro amico di quelle parti. Fine. Nient'altro è dato sapere di questa formazione quantomai avara di informazioni, tanto che lo stesso libretto non riporta nessun tipo di indicazione relativa a formazione, testi, composizione o registrazione dei sette brani di "Emptiness".
Una cosa di cui però i Nostri non fanno mistero è il genere che propongono: un post-black metal malinconico e diretto, piacevole e di facile assimilazione, ma — tocca dirlo — di non proprio personalissima fattura. Prendete i suoni degli Old Silver Key, sostituite ai vocalizzi del vostro nasone francese preferito uno scream bello vigoroso e in generale aggiungete un po' più di black metal alla ricetta e avrete un quadro abbastanza preciso degli Ashes Of Nowhere. I Friulani sono poi bravi ad aggiungere quel pizzico di variazione qua e là, da un cambio di tonalità nella voce a qualche riff che si dimentica il post- e carica all'arma bianca come solo il black sa fare, e in generale a rimanere sempre molto ancorati alla furia e alla velocità che contraddistinguono il genere, alternando con dovizia (qualche) mid-tempo e (parecchie) accelerazioni. Ancora, è interessante l'alternanza tra cantato in inglese e in italiano ("Grains Of Sand", in particolare, ricorda alcuni passaggi dei primissimi In Tormentata Quiete), tuttavia per poter apprezzare meglio queste finezze sarebbe meglio se fosse dato capire i testi.
"Emptiness" è quindi un disco di genere ben costruito e ben suonato, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di un debutto. Ciò che ancora manca alla formazione friulana è qualcosa che le permetta di distinguersi all'interno dell'affollato panorama underground, ma diamo tempo al tempo.