AURA HIEMIS / SCULPTOR / EGO DEPTHS – Synthèse Collectif – The Dark Whormholes
Gruppo: | Aura Hiemis / Sculptor / Ego Depths |
Titolo: | Synthèse Collectif / The Dark Whormhole |
Anno: | 2011 |
Provenienza: | Cile / Russia / Ucraina |
Etichetta: | Endless Winter |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 01:18:34 |
È possibile definire uno split "Synthèse Collectif – The Dark Whormholes"? Si tratta di una delle ultime uscite della russa Endless Winter, un lavoro mastodontico che supera l'ora e un quarto di durata e che avrei pensato fosse un album di funeral doom dalle svariate sfaccettature, se non fossi stato a conoscenza della molteplicità di band che lo costituiscono. Tre gruppi: i cileni Aura Hiemis di Felipe V., gli ucraino-canadesi Ego Depths (già recensiti in accoppiata con i Dispersive Light in occasione dello split "Follow The Skua") e i russi Sculptor, dotati di spiccate venature death. Il fattore accomunante è di sicuro il passo lento e spesso macerante che le tre formazioni sono capaci di imporre ai propri brani.
A rompere il ghiaccio ci pensano gli Aura Hiemis con "Visceral Laments": un colosso di ventisette minuti dalle movenze agonizzanti, disperate, in cui la combinazione fra doom funereo e marcia di stampo death innesca una catena di emozioni che dirigono la freccia diritta verso il basso; il pezzo è decadente, greve e malsano nell'attimo in cui il ringhio di V. si affaccia sulla scena.
A seguire c'è la doppietta firmata Ego Depths: "Feed My Ravenous Worms" è autolesionistica, tombale, dall'aura putrescente capace di appestare l'aria con il suo puzzo di morte e scava da dentro in un crescendo atmosferico massiccio perdurante, che le melodie malsane rafforzano e si conclude soltanto dopo che il banchetto è stato consumato; "…Into The Empty Maw Of Universe" invece è sequenzialmente perfetta nel perseguire quella caduta nel baratro, in un luogo colmo di nulla dal quale non si può sfuggire e che le cadenze funeree con il loro irrobustirsi o spegnersi improvviso fanno divenire di grande minacciosità. Si chiude così il secondo capitolo di "Synthèse Collectif – The Dark Whormholes".
La terza band a farsi largo sulla scena sono gli Sculptor con "Three Shadows": un ultimo imponente monolite nero si estende per ventiquattro minuti, un sipario pronto a celare definitivamente quel minimo di speranza coltivabile, annichilendola con fraseggi death-doom, aloni depressivi e dissonanze malefiche. Sculpto, autore della musica, non rinnega comunque il suo recente passato che l'ha visto coinvolto nella formazione black dei Grimnorth, facendo trapelare tale influenza. La composizione resta sempre viva, grazie alla sua varietà e ai cambiamenti in corsa, al tempo stesso però è chiaro che, pur avendo molte frecce al proprio arco, il Nostro non riesce a mantenere il pathos oscuro elevato, se non in alcuni frangenti, cadendo in déjà vu alle volte banali e perdendosi dietro fraseggi ripetitivi. Questo potrebbe anche non essere un male dato lo stile proposto, se solo fossero adeguati a creare un ciclo addensante o disturbante e psichedelico, cosa che non avviene. Di conseguenza ci sono quindi un paio di cosucce da sistemare in una proposta comunque dignitosa.
"Synthèse Collectif – The Dark Whormholes" non è semplice da assimilare se non siete amanti del genere, anzi sarà davvero dura, poiché le sfumature che differenziano le realtà presenti hanno bisogno di più ascolti per essere colte. Chi le conoscesse già potrebbe ponderarne l'acquisto, mentre coloro che le incrociassero per la prima volta potrebbero pensare o meno di approfondire il discorso; in entrambi i casi concedete un paio di ascolti a questo disco.