AUTOPSY – Skull Grinder
Gruppo: | Autopsy |
Titolo: | Skull Grinder |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Peaceville Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
| |
DURATA: | 28:29 |
Ramones, Motörhead (cheers, Lemmy!)… pochi sono capaci di seguire una via senza reinventarsi oppure autodistruggersi a ogni disco. Gli Autopsy festeggiano il marciume nel vero senso del termine da quasi trent'anni. Anche un lavoro poco amato e negativamente discusso all'uscita come lo è stato "Shitfun" ha ragione di essere, se si pensa a quanti gruppi abbia influenzato. L'EP "Skull Grinder" uscito nel 2015 sarà dunque top oppure flop?
Gli Autopsy partono in quarta come se avessero dimenticato il passare degli anni e delle epoche. La ricetta è nota: composizioni schiette, ritmi martellanti, parti molto lente combinate a improvvise accelerazioni e tanta, tanta brutalità. I signori attingono alla loro grande esperienza di musicisti e consumatori, lasciando fluire gusti personali più moderni nelle composizioni. Degno di nota è il recitato teatrale di Chris Reifert in "Children Of The Filth", seguito da un altrettanto allettante assolo di chitarra. Da qui le canzoni perdono brio per divenire lente, quasi Stoner, atmosferiche come gli intermezzi su "Testimony Of The Ancients" dei Pestilence o melanconicamente Crust à la Amebix in "Return To Dead".
Chi si fosse aspettato un nuovo "Mental Funeral" resterà deluso. Gli Autopsy sono soltanto in parte genuini e fedeli a se stessi in "Skull Grinder". Tentano di rinfrescare la loro immagine con materiale al passo dei tempi, ci riescono bene in parte, ma confondono con stili troppo diversi fra loro.