IL BALLO DELLE CASTAGNE – Kalachakra | Aristocrazia Webzine

IL BALLO DELLE CASTAGNE – Kalachakra

 
Gruppo: Il Ballo Delle Castagne
Titolo: Kalachakra
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Black Widow Records
Contatti:

Facebook  Bandcamp

 
TRACKLIST

  1. Passioni Diaboliche
  2. Tutte Le Anime Saranno Pesate
  3. I Giorni Della Memoria Terrena
  4. Kalachakra
  5. La Terra Trema
  6. La Foresta Dei Suicidi
  7. Omega
  8. Ballo Delle Castagne
DURATA: 42:59
 

In passato Aristocrazia aveva già parlato del Ballo Delle Castagne, per la precisione era stato il sottoscritto a scrivere di "Surpassing All The Other Kings", in termini oltremodo positivi, in quanto la formazione rappresentava un'affascinante esempio di ciò che il lato rituale e oscuro del panorama prog nostrano è stato capace di sfornare. Al momento quello che sto per proporvi è un salto indietro nel tempo, un tempo non poi così lontano dato che si parla solo del 2011, anno in cui il gruppo diede alle stampe il secondo lavoro "Kalachakra".

La proposta della band guidata da Vinz Aquarian si è sempre tenuta ben distante da qualsiasi concetto di massa o applicabile in ambito commerciale. Se l'ultimo disco me ne aveva fornito segnali eloquenti, la riscoperta di questo capitolo antecedente — grazie proprio alla gentilezza delle stesso Aquarian — non ha fatto altro che confermare tale impressione. Il disco è una raffigurazione artistica lontana dall'odierno, proveniente da una stretta connessione fra musica e pensiero che di atto in atto assume una forma varia, cerebrale e mistica ispirata dal documentario "Kalachakra: The Wheel Of Time" di Werner Herzog e che nel suo fluire cita anche il libro della morte tibetano "Bardo Thodol" in "Tutte Le Anime Saranno Pesate" e il "Jesus Christus Erlöser" di Klaus Kinski nel "Ballo Delle Castagne".

Come definire il suono dell'album? Eclettico e magico, un vagabondaggio sensoriale che si bagna in sorgenti progressive rock, garage e psichedeliche. Al suo interno l'acidità inebriante di ambientazioni dal taglio orientaleggiante convive armoniosamente con altri elementi difformi quali la disperata tensione enfatizzata che scorre all'interno de "La Foresta Dei Suicidi" (dove s'intersecano il piano, l'ugola — e i lamenti da essa esternati — di Maethelyiah e una estensione dimensionale addizionale fornita da sonorità space) e il cerimoniale ed evocativo incedere dell'iniziatica "Passioni Diaboliche".

È idealmente complesso esprimere ciò che un lavoro come "Kalachakra" sia in grado di trasmettere a un ascoltatore; è una di quelle opere che acquisisce connotazioni differenti a seconda della consapevolezza con la quale la si affronta. Il lavoro è paragonabile a un percorso ostico che richiede parecchia dedizione. Non è detto che al termine ciò che ne avrete ricevuto in cambio sia di volta in volta simile e la sua disomogeneità in un primo momento potrebbe scoraggiarvi, divenendo un bell'ostacolo da superare. Per questa ragione vi consiglio di non arrendervi, accettando di buon grado la visione che Il Ballo Delle Castagne ha conferito alla propria musica: non è di certo aperta a tutti, tuttavia che sia amore o odio ciò che proverete alla fine della fiera avrete comunque vissuto un'affascinante esperienza.