BEANSIDHE – Mónt | Aristocrazia Webzine

BEANSIDHE – Mónt

 
Gruppo: Beansidhe
Titolo: Mónt
Anno: 2015
Provenienza: Svizzera
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Mónt
  2. Spazi
  3. Mòrt
  4. Féras
  5. Febraar
  6. Diàvól
DURATA: 40:10
 

Insultatemi, sputatemi addosso per l'eventuale campanilismo: come ticinese in esilio nell'ostile e freddo nord, c'è poco da ridere e sono dunque felice ogni qualvolta io riceva una grassa luganiga, una formaggella dell'alpe o un buon disco nostrano. Per me i Beansidhe rappresentano la riscoperta della scena ticinese con le sue sfaccettature completamente diverse da quelle mostrate dalla cultura elvetico-teutonica. "Mónt" è la loro terza manifestazione.

La prima sorpresa la ricevo leggendo i titoli delle canzoni in dialetto locale. L'idea non è nuova, poiché il gruppo Hardcore Vomitors — già visto suonare vent'anni fa con la Paolino Paperino Band — si era ispirato alla musica popolare, prediligendo l'idioma della zona per il canto. Mi lascia di stucco anche la scelta delle esecuzioni arpeggiate, tipiche per il gruppo ma prevalentemente lente, atmosferiche e pittoresche. Perché pittoresche? All'ascolto s'immaginano paesaggi alpini, si ode il silenzio d'alta montagna, si scorge il camoscio fuggire. In passato invece i Beansidhe maltrattavano le pelli, torturavano gli strumenti per ottenere canzoni veloci e squillanti. La sensazione squillante è in parte restata, anche se resa un po' melanconica, quasi con un sentore d'addio. La velocità è diventata un mezzo per inoculare giocosamente brio a pezzi di spessore come "Spazi" oppure "Mòrt". Il lavoro di chitarra lascia trasparire tocchi Jazz, Funk o latini che in passato si potevano intuire, ma raramente erano espliciti. Il risultato fa venire ogni tanto all'ascoltatore un nodo alla gola, ul magón come si direbbe da noi. Sarei curioso di sentire come il gruppo riuscirà a rendere in concerto la buona produzione, gli effetti e la complessità delle strutture.

"Mónt" è un disco dedicato agli amici delle interpretazioni atmosferiche ed emozionanti del metallo, staccatesi dalle definizioni tradizionali come Death o Black. Ascoltare questo risultato di un'evoluzione logica è piuttosto impegnativo, però anche sorprendente. Ho conosciuto i Beansidhe in un'altra veste e oggi mi domando: quo vadis?