Bekor Qilish - Throes Of Death From The Dreamed Nihilism | Aristocrazia Webzine

BEKOR QILISH – Throes Of Death From The Dreamed Nihilism

Gruppo: Bekor Qilish
Titolo: Throes Of Death From The Dreamed Nihilism
Anno: 2022
Provenienza: Italia
Etichetta: I, Voidhanger Records
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TRACKLIST

  1. Cryptic Hatred
  2. Self-Destructed Destruction
  3. Verminous Barrier
  4. Ocean Of Malice
  5. Total Infection
  6. Wretched Dawn
DURATA: 27:04

Inizio questa recensione con un’osservazione: con il passare degli anni, i nomi fighi e di impatto a disposizione delle nuove band sono sempre meno. Motivo per cui gli artisti si spremono le meningi a cercare termini da lingue sempre più inusuali per i loro progetti musicali. Bekor Qilish, ad esempio, è un termine che arriva addirittura dall’uzbeko e significa su per giù abolizione, annichilimento. Devo ammettere però che suona molto bene, e la scelta del polistrumentista italiano Andrea Bruzzone per la sua nuova e mostruosa creatura si è rivelata quanto mai azzeccata.

Il primo lascito di Bekor Qilish è un album chiamato Throes Of Death From The Dreamed Nihilism, capace di attirare l’attenzione di I, Voidhanger Records, che è già di per sé sinonimo di qualità nell’ambito delle sonorità estreme più folli e sperimentali. Bruzzone, inoltre, dimostra da subito di voler fare le cose in grande, basti vedere i nomi che il musicista è riuscito a coinvolgere in qualità di ospiti: si va da Colin Marston (Gorguts, Krallice) a Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, The Clearing Path), passando per Eugene Ryabchenko (Fleshgod Apocalypse) e Romain Goulon (Sadist, ex Necrophagist). Insomma, mica pizza e fichi, contando che anche l’evocativa copertina è opera del talentuoso STRX.

Dell’album di Bekor Qilish, tra l’altro, avevo già parlato in modo più contenuto all’interno di un Extrema Ratio #20, quando avevo a disposizione solo il singolo “Cryptic Hatred”. Rispetto ad allora, posso confermare le mie impressioni iniziali, ma all’interno di un ragionamento più ampio. Throes Of Death From The Dreamed Nihilism è per definizione un album molto ricco, che ha tantissima carne al fuoco, peraltro compendiata in meno di mezz’ora di musica. Black e death metal sono qui delle definizioni che vedono sfumare i loro rispettivi concetti, fino a fondersi e abbracciarsi in un vero e proprio avantgarde metal dalle declinazioni estreme. Dissonanze, progressioni, synth atmosferici, assoli, ma anche riff assassini e taglienti: Bekor Qilish punta in molte direzioni, riuscendo a racchiudere molte anime dentro di sé.

Tutto molto bello dunque, però sussiste un ma di fondo. Throes Of Death From The Dreamed Nihilism è un disco dove succedono così tante cose che forse, a tratti, diventano perfino troppe. Alcuni dei tantissimi spunti, per esempio, finiscono per essere una tantum e restare lì, come se fossero in crisalide, non completamente sviluppati. Per certi versi, può essere lo stesso difetto di fondo che avevano le prime pubblicazioni — che pure apprezzo molto — del già menzionato The Clearing Path: la volontà di distinguersi e di fare tanto talvolta sembra prendere il sopravvento, con un risultato che in fin dei conti è onestamente parecchio godibile, ma che a lungo andare rischia di restare poco memorizzabile, nonostante il minutaggio ridotto.

In conclusione, Bekor Qilish è un progetto con un enorme potenziale, in cui Bruzzone mostra sicuramente grande talento compositivo e ottimo gusto. Throes Of Death From The Dreamed Nihilism è un’opera prima di sicuro valore, che offre una miriade di spunti: focalizzarsi su alcuni di questi aspetti e incanalarsi in una proposta più facilmente inquadrabile darebbe però a Bekor Qilish la possibilità di arrivare a livelli ancora più interessanti e fruibili.