BLACK LORD – Black Ritual Forest | Aristocrazia Webzine

BLACK LORD – Black Ritual Forest

 
Gruppo: Black Lord
Titolo: Black Ritual Forest
Anno: 2015
Provenienza: Messico
Etichetta: Tribulacion Productions / Satanath Records / Rebellious Records
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TRACKLIST

  1. Intro
  2. Spiritual War
  3. Lord Of The Night
  4. Black Bird
  5. Dreaming Into The Eternal Forest
  6. Moonlight
  7. Sometimes Sacred
  8. Cold Blood
  9. Spell Of Darkness
  10. Outro
DURATA: 36:20
 

Quest'oggi introduco il duo black metal dei Black Lord, ponendovi un quesito: siete talmente appassionati del genere, soprattutto del filone che si rifà al periodo fra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, da accollarvi qualsiasi uscita abbia quel suono e si alimenti unicamente dei cliché stilistici partoriti allora? Se la risposta fosse sì, proseguite nella lettura, perché Black Lord e il batterista Astarot potrebbero anche piacervi.

"Black Ritual Forest" è un disco che puzza letteralmente di vecchio, sin dalla traccia "Intro", in cui una voce epica pare ergersi all'interno di una foresta notturna colma di rumori e versi di animale che la mantengono viva. Ci si imbatte così in una proposta che aderisce completamente a quanto già ampiamente sviscerato nelle produzioni dei bei tempi rilasciate in quella fredda Scandinavia. Nell'affrontare la scaletta ogni singolo secondo sembra sia già stato rivoltato migliaia e miglia di volte, con risultati sia peggiori che migliori, eppure non me la sento — e del resto non posso — di condannare la scelta di attenersi a regole prestabilite per dar forma a un album dignitosamente sufficiente, che di certo non esalta ma possiede alcuni brani ben fatti quali "Spiritual War", "Black Bird", il più atmosferico e ritmicamente diluito "Moonlight", "Sometimes Sacred" (dall'animo thrash) e "Cold Blood".

Come detto a inizio testo, "Black Ritual Forest" si rivolge senza dubbio a una precisa categoria di ascoltatori. Nel caso in cui non ne faceste parte, la mossa più semplice da mettere in atto sarebbe quella di saltarlo a piè pari.