BLEAK REVELATION – Afflictive Seclusion
Gruppo: | Bleak Revelation |
Titolo: | Afflictive Seclusion |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Bulgaria |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 50:13 |
Ammetto di non conoscere granchè la scena Metal della Bulgaria, negli ultimi tempi però ho avuto il piacere di fare qualche scoperta interessante, in particolare in ambito Doom: prima sul versante classico con gli Obsidian Sea e ora sul lato più pesante grazie ai Bleak Revelation, giovane band giunta quest'anno al debutto sulla lunga distanza dopo un solo demo.
La musica creata dal quartetto si colloca a metà strada tra l'aggressività del Death Metal e i rallentamenti tipici del genere sopra citato, senza mai arrivare agli estremi dell'uno o dell'altro, preferendo invece un approccio più melodico. L'ispirazione proviene principalmente dai maestri del Death-Doom degli anni Novanta — di cui i Nostri hanno seguito a fondo le lezioni impartite in passato — e in minor parte anche da realtà più recenti; tuttavia è la capacità di variegare la proposta a rendere questo disco ancora più interessante. I brani riescono infatti a mostrare diverse facce di questo gruppo attraverso dettagli ed elementi di contorno che nel complesso danno una certa personalità al sound. Ne sono un esempio gli inserimenti di voce pulita, presenti in gran parte delle tracce a donare un tono più epico e vagamente Viking — solo per quanto riguarda l'atmosfera ricreata — a diversi passaggi; la scelta di per sé è azzeccata, ciò che è da migliorare è però l'esecuzione di queste parti che qualche volta danno l'impressione di non aver espresso il massimo del proprio potenziale, tanto da risultare l'unico piccolo difetto del disco. Per quanto possa risultare fastidioso in alcune fasi, si tratta comunque di un problema minore, soprattutto considerando che la prova è complessivamente buona e soprattutto variopinta, e ciò viene dimostrato ad esempio in pezzi come "Enslaved" e "Defied By Clouds": il primo butta l'occhio verso il Black sinfonico dei primissimi tempi, il secondo — proposto addirittura in doppia versione in chiusura dell'album — offre brevi sfuriate puramente Death. "Clarity" si differenzia invece per la sua malvagità caustica dovuta soprattutto alle harsh vocals che specialmente in questa occasione e in "As If" si rivestono di un'efferatezza difficilmente ignorabile, mentre la breve "Perished" riesce a concederci qualche momento di headbanging.
Tutto sommato non si può dire che i Bleak Revelation abbiano prodotto un debutto insufficiente, la prestazione dei vari componenti è in generale sopra la media e ciò viene valorizzato dalla collaborazione dell'onnipresente Déhà per quanto riguarda la produzione. Dal canto loro, i quattro musicisti fanno uso delle proprie capacità compositive per creare brani di diversa natura, mantenendo sempre una certa coerenza di fondo, sfruttando ora il proprio lato Death, ora quello Doom; il lavoro delle chitarre, supportato egregiamente della sezione ritmica, è soddisfacente e pone una solida base che consente di sfoggiare personalità in più di un'occasione. Infine, anche l'aspetto visivo curato da Nikolas Petras non delude e funge da perfetta presentazione del contenuto del disco, grazie alle sue illustrazioni in cui i colori tetri rappresentano degnamente i passaggi più oscuri.
Senza dubbio le potenzialità e i margini di miglioramento ci sono e chiaramente "Afflictive Seclusion" è solo il punto di partenza per la band di Sofia, ma le consente di guadagnarsi un primo piccolo spazio nell'affollata scena Metal.