BLIND STARE – The Dividing Line | Aristocrazia Webzine

BLIND STARE – The Dividing Line

 
Gruppo: Blind Stare
Titolo:  The Dividing Line
Anno: 2012
Provenienza:  Finlandia
Etichetta: Inverse Records
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TRACKLIST

  1. Cold New World
  2. Mind’s Armor
  3. Bring Down The Tears
  4. Mindless Dreams
  5. Death And Rebirth
  6. Blessing Of Freyja
  7. The List
  8. Redemption
  9. The Disciple
  10. Daughter Of The Sun
  11. Legion Of Lost Minds
DURATA: 51:28

I finnici Blind Stare sono una buonissima realtà che ha come unica pecca la discontinuità nella pubblicazione dei lavori. Sono infatti in attività dal 1999 e dopo aver rilasciato quattro demo e un ep nel periodo che va dal 2002 al 2004, nel successivo 2005 danno vita al debutto "Symphony Of Delusions", poi quattro anni di vuoto completo e sbuca fuori dal nulla "Promo 2009 & Demo 2009", infine dopo altri tre anni d'attesa finalmente vede la luce "The Dividing Line". Il titolo dell'album vi ricorda qualcosa? Sì, i Dark Tranquillity e non è neanche tanto causale il fatto che la band in questione si muova all'interno dell'ambito melodic-death.

Della formazione originale è rimasto il solo chitarrista Anders Öström, adesso il gruppo vede coinvolti Jaakko Lehtinen alla chitarra e voce pulita, Tuomas Riihimäki alle tastiere, Ossi Elonen e Timo Palokankare a comporre la sezione ritmica rispettivamente nei ruoli di bassista e batterista e il cantante Eino Tuominen.

Ciò che in passato aveva fatto di "Symphony Of Delusions" un ottima prima uscita, fa di "The Dividing Line" un successore meglio elaborato e concreto: l'abilità della band nel miscelare più stili. Noterete come heavy metal, power melodico e atmosfere sinfoniche entrino in contatto con le basi del suono di Göteborg, è l'arma che fa la differenza, si può tranquillamente affermare di ascoltare undici episodi difformi l'uno dall'altro, dotati ognuno di una caratteristica funzionale allo svolgersi del disco.

Si aprono le danze e fa il suo ingresso "Cold New World" mettendo subito in chiaro come le sonorità classiche siano apprezzatissime, echi di heavy ottantiano si percepiscono in maniera cristallina e Anders c'infila un gran bell'assolo dimostrando che non sa tenere banco esclusivamente in sede ritmica. A seguire troviamo un terzetto di brani composto da "Mind's Armor", traccia che utilizza una componente sinfonica spiccata (Mr. Holopainen sembra averci messo lo zampino), "Bring Down The Tears", canzone dotata di un ritornello dall'altissima fruibilità, e "Mindless Dreams", episodio passionale e carezzevole. La prima parte della scaletta si chiude in maniera più pestata e compatta grazie a "Death And Rebirth".

Sin qui i Blind Stare hanno dato conferma della loro efficacia, del saper essere convincenti equilibristi sempre in bilico fra l'eleganza e il martellamento, alla formazione riesce davvero bene coniugare melodia e una distinta forma aggressiva anche in ambito vocale nel quale si alternano con costanza le ugole di Jaako e Eino.

Con "Blessing Of Freyja" ci attende un ulteriore excursus in territori influenzati dall'operato sinfonico, il pezzo è ammiccante, ampiamente arricchito da influssi melodici contrastati dall'irruenza del growl, non c'è però tempo per abituarsi perché "The List" rimescola le carte in tavola facendo confluire nel suono una razione di acido e introspezione inattesa e dalle movenze tutt'altro che soft. I Blind Stare continuano a modificare il tiro di brano in brano e con "Redemption" la solfa non cambia. L'incipit è delicato, melancolico e dai tratti agrodolci cela dietro sé la composizione più estesa del lotto, una lenta e ammaliante vibrazione che si dipana per sette minuti, in cui le emozioni dominanti dipingono un quadro dalle tonalità grigio tenui tra sofferenza e velata speranza di redenzione, tuttavia nel momento più triste e raccolto del lavoro, quando sembra che possano proseguire su questa scia, ecco che giunge come una furia "The Disciple" a risollevare gli animi infliggendo una bella botta di vita alla situazione.

Sembra sappiano sempre come riportare in riga la situazione dopo essersi discostati dalla linee di base e le conclusive "Daughter Of The Sun" e "Legion Of Lost Minds", pur non aggiungendo nulla a quanto si è già ascoltato, ma dando ulteriore riprova di quanto siano dei buonissimi compositori questi finnici, concludono più che dignitosamente la loro prova.

"The Dividing Line" è un ottimo esempio di come dovrebbe suonare il melodic death oggi, è lontano anni luce dalle bruttissime fotocopie core oriented, non per questo si rifiuta di di convivere con un'impostazione ad ampio raggio che permette ai pezzi di sfruttare oltre le doti naturali del genere anche una fruibilità non indifferente. Sono questi i motivi che mi inducono a consigliarne l'ascolto a coloro che hanno seguito e seguono tuttora con passione questo panorama musicale. I Blind Stare meriterebbero di ricevere una maggiore attenzione.