BLOOD OF THE BLACK OWL – A Banishing Ritual
I Blood Of The Black Owl sono una band alquanto oscura e pesante, uniscono influenze black ad altre prettamente drone/funeral doom creando delle atmosfere cupe e pressanti che avviluppano e stritolano talvolta l'ascoltatore, quasi a togliere il respiro.
Con "A Banishing Ritual" decidono di ammorbare e infliggere l'ascoltatore con quattro mazzate sonore per un totale di oltre quaranta minuti. Per quanto le canzoni siano sfaccettate e posseggano varie peculiarità che riescono nel fornire un andare non monotono, ma indubbiamente ossessivo in alcune parti, risultano comunque essere un boccone pesante da digerire.
I primi tredici-quattordici minuti sono dettati da una cadenza drone alienante, è dal quindicesimo in poi che il suono prende una svolta improvvisa inserendo riff chiaramente doom e voci laceranti con la lancetta dell'orologio fa un salto indietro di quasi un ventennio tornando agli albori del movimento funeral quando Thergothon e primissimi Katatonia scandivano note oblianti e le ugole ricordavano quelle di uomini messi sotto scacco dal nero che avanza.
Belli gli inserti di piano, ogni tasto evoca un ricordo legato al dolore che la musica nella sua totalità esprime e racconta soffocandosi e prendendo respiro per tornare in vita prima di chiudersi a riccio nuovamente, lasciando che il drone con la sua allungata perversione annienti il tutto.
"A Banishing Ritual" renderà felice chi è già dentro il genere e possiede una ferrea conoscenza d'esso perchè far ascoltare come primo disco un lavoro simile a un qualsiasi ragazzo è volergli male (nel senso buono sia chiaro). L'anima black fa capolino sul finire dell'opera, gli ultimi due-tre minuti pulsano di una cattiveria sovraumana che pian piano andrà spegnendosi, lasciando dietro di sè solo lancinanti urla.
Claustrofobia e disperazione che va crescendo e decrescendo continuamente, questa è l'arte che i Blood Of The Black Owl hanno sfornato, questo è "A Banishing Ritual".