BLOODY BROTHERHOOD – Don’t Break The Circle
La formazione basca dei Bloody Brotherhood ritorna sulle nostre pagine, a distanza di due anni dallo split che la vedeva in compagnia dei connazionali Karonte, con un album nuovo di pacca. Il secondo disco della band si intitola Don’t Break The Circle e ha ancora le idee chiarissime: death metal che segue i sentieri tracciati dai signori del genere sul finire degli anni Ottanta e nei primi Novanta, mostrando una particolare devozione verso la scena statunitense, ma comunque puntando a più riprese quella europea, specialmente scandinava. Individuare i tanti artisti chiamati in causa non sarà difficile…
Partendo da una base simile, da un lato viene lecito considerare questa prova come sin troppo derivativa, dall’altro ritengo però i Bloody Brotherhood in grado di gestire le numerose influenze degnamente. La scaletta sfodera una serie di brani brutali e piacevoli tanto nelle fasi di martellamento che nei rallentamenti malevoli, talvolta intrisi di un’aura tendente al doom, quali “Kingdom Of Evil”, “Sword Of Ignorance” e “Behind The Sacrifice”), diversificando così l’andazzo ritmico.
In definitiva, Don’t Break The Circle è un album robusto e basilare, il cui maggior difetto risiede nella durata eccessiva (oltre un’ora), ma che scorre senza intoppi particolari, confermando la sincera passione nutrita dai Bloody Brotherhood per il periodo d’oro del death. In attesa che il gruppo basco possa realizzare qualcosa di davvero notevole, ci restano spunti ideali per una salutare scapocciata e ciò potrebbe anche bastare a qualcuno.