BLURR THROWER – Les Voûtes
Gruppo: | Blurr Thrower |
Titolo: | Les Voûtes |
Anno: | 2021 |
Provenienza: | Francia |
Etichetta: | Les Acteurs De L’Ombre Productions |
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TRACKLIST
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DURATA: | 39:04 |
Nonostante le informazioni che circondano Blurr Thrower, progetto solista del parigino Guillaume Galaup, siano piuttosto scarse, da quelle poche interviste e comunicazioni ufficiali sparse per il web è abbastanza evidente come la one man band non si faccia troppi problemi a commentare la propria musica con toni un po’ fanfaroni. A leggere sulla pagina di LADLO, il progetto «vorrebbe esumare l’etere segreto dai meandri dell’animo Umano, offrendo all’ascoltatore un viaggio nella propria diegesi» eccetera eccetera, mentre Galaup stesso dice che «mettere in evidenza gli opposti è cruciale per Blurr Thrower, poiché il progetto si muove lungo una fondamentale tensione tra intimismo e universalismo». Non che io mi sia mai lasciato condizionare dai panegirici dei comunicati o dalle frasi altisonanti dei metallari, ma devo dire che cercando di documentarmi su questa nuova pubblicazione dell’etichetta francese è stato più facile incrociare supercazzole che non reali informazioni.
Fortunatamente Les Voûtes non è un comunicato stampa, ma un album black metal, e pure molto buono. Seguito dell’EP bitraccia del 2018 Les Avatars Du Vide, continua a esplorare la poetica personalissima di Galaup, che oltre a occuparsi di musica e testi a quanto pare è poeta e fotografo — o almeno, sue sono le foto di fiori e corpi che adornano il libretto. Quattro tracce per una quarantina di minuti scarsa all’insegna di un black metal freddissimo, asciuttissimo e acidissimo, dai suoni che flirtano con le produzioni più raw eppure riescono a ritagliarsi a pieno titolo un posto nel mare magnum delle pubblicazioni atmosferiche. Se da una parte infatti Blurr Thrower ha le radici ben piantate nel sottobosco francese, in particolare quello più estremo de Les Légions Noires (Galaup cita come influenze musicali primarie Mutiilation e Nehemah), dall’altra queste origini vengono mescolate appieno con una fortissima influenza cascadian, dai Weakling agli Ash Borer. A fine lavori Les Voûtes è uno degli album atmospheric black metal più gelidi a memoria d’uomo, un concentrato di urla, riff e disperazione.
Per certi versi Les Voûtes è anche un disco molto moderno: vuoi per l’estetica, vuoi per i suoni così graffianti eppure ricercati, magari anche per i tappeti di sintetizzatori e droni che spuntano qua e là nei pur rari momenti di intermezzo, è imparentato alla lontana con il post-hardcore, e in particolare con gente come gli Oathbreaker più recenti (quelli di Rheia) e i Celeste. Con tutto quel mondo, Blurr Thrower condivide poi la centralità della figura umana: niente natura, niente contemplazione, per Galaup l’arte deve «mettere a nudo e fare male».
Con questo obiettivo in mente, il musicista parigino si è fatto aiutare dall’artista contemporaneo Gaetan Juif nella stesura delle poesie che fanno da testi per i quattro brani. Testi nichilisti e rassegnati, di attesa e di sconforto, per un progetto musicale e ancora prima un uomo che difficilmente troverà la pace che cerca.