BONE FRAGMENTS – Blood Spatter Bone Scatter
Gruppo: | Bone Fragments |
Titolo: | Blood Spatter Bone Scatter |
Anno: | 2013 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 01:06:01 |
A tre anni di distanza dall'uscita del debutto "Dark Amusement", mi trovo nuovamente fra le mani un lavoro degli statunitensi Bone Fragments. Il duo a quanto pare si è trasferito dal luogo di nascita, Annandale in Virginia, alla magica Salem in Massachusetts, dove ha dato vita al secondo album intitolato "Too Gruesome To Be Real" nel 2011 e lo scorso anno al terzo capitolo discografico "Blood Spatter Bone Scatter".
Tormentor e Phthisis sono rimasti fedeli nel tempo alla propria visione musicale, affidandosi a un dark-black incentrato su una tipologia di riffing e impostazioni ritmiche non troppo complesse e dai tratti primitivi che rimandano al filone nero scandinavo, facendo pure un discreto uso di malsane venature melodiche. Su tale impianto vengono erette atmosfere da film horror che ben si accoppiano con i testi, anche in questa occasione curati per lo più da Tormentor, che ruotano tra le altre cose sulla deviata passione per la figura tutt'altro che ilare del clown ("Would You Like Some Candy?", "Aliens And Clowns" e "The Clown With Bleeding Eyes"), da sempre presa in considerazione nelle produzioni targate Bone Fragments.
L'ambientazione è lugubre, fortificata da un massiccio uso di sintetizzatori e costantemente paragonabile a quella dei più classici dei b-movie, in cui violenza, forze del male e forme di disadattamento varie s'incrociano. A questo proposito, "Laughing As You Get Sick And Die", "Kathleen", "Euphoric Delirum" e "Island Of The Dolls" sono episodi appetibili all'orecchio.
Quello che invece stento ancora a comprendere è la costante voglia di dilungarsi, comune a molti oggi: reputo infatti che avventurarsi in una pubblicazione di oltre un'ora sia controproducente in termini di longevità nello stereo e già "Dark Amusement" si rivelò alquanto sostanzioso con i suoi oltre cinquanta minuti di durata. La formula compositiva messa in atto dai due musicisti tende a ripetersi sul lungo andare, pur apprezzandone il tentativo d'impreziosirla con un paio d'intrusioni di chitarra solistica e di piano in "Laughing As You Get Sick And Die", "The Clown With Bleeding Eyes" e "Island Of The Dolls". Nemmno la produzione lievemente più definita rispetto al passato basta a neutralizzare il peso comportato dal minutaggio troppo esteso della scaletta.
I Bones Fragments devono ancora lavorare: "Blood Spatter Bone Scatter" è la dimostrazione che la band ha dalla propria parte le idee e la voglia di fare, mancando però di quel pizzico di concretezza e accortezza nel metterle in pratica. Al momento sono un gradevole diversivo che consiglio di ascoltare soprattutto a coloro i quali apprezzano la compartecipazione dello spirito "cinematografico" nella musica.