BRAJANGNGANA – Pratinibritta
Gruppo: | Brajangngana |
Titolo: | Pratinibritta |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Bangladesh |
Etichetta: | GS Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 26:24 |
All'alba del 2015 è ormai un fatto appurato che il Black Metal non sia più — ammesso che mai lo sia stato — prerogativa esclusiva della Scandinavia; tuttavia incuriosisce ancora venire a conoscenza di realtà dislocate nei più insospettabili angoli del globo. Devo dunque ammettere di essere rimasto un po' sorpreso ricevendo "Pratinibritta", ep di debutto del progetto Brajangngana: la one-man band di proprietà del polistrumentista Katatonic proviene infatti nientemeno che dal Bangladesh e — se la mia perennemente lacunosa memoria non mi inganna — è la prima volta che vengo in contatto con un prodotto musicale originario di quel Paese.
La proposta contenuta in "Pratinibritta" è di semplice catalogazione, ma di ottimo impatto: tracce come "Adhare Nipito" e "There" sono infatti sorrette da una drum machine battente, fredda e ossessiva, sulla quale vengono innestati riff taglienti, forieri di melodie fiere e mortifere, in cui non trova posto la speranza ma soltanto un sentimento di gelida e cinica ineluttabilità. Le atmosfere evocate sono tenebrose, fitte e sono accompagnate da uno scream sgolato e acido: tale connubio ricrea un retrogusto vagamente sacrale, sebbene assolutamente pregnante e rivolto all'esposizione di un sentimento di tangibile angoscia.
D'altro canto, "Damoeetry" è un episodio costituito per la maggior parte da una maestosa e malinconica ragnatela di tastiere, che porta alla luce quel particolare senso melodico proprio alla creatività di certe popolazioni asiatiche; sebbene il Black Metal di Brajangngana affondi inevitabilmente le proprie radici in Europa, è facilmente percepibile una propensione molto personale nell'approccio alla materia, uno sviluppo compositivo piuttosto differente dal modello occidentale. "Janma Ebong Mrittumala" è un pezzo splendidamente emblematico in tal senso: qui l'amalgama tra il retaggio classico e i peculiari influssi patri esce prepotentemente allo scoperto, generando un bellissimo ritratto con caratteristiche stilistiche di notevole interesse.
Tirando le somme, "Pratinibritta" è un disco di qualità; non certo perfetto ma assolutamente pregevole, che ha dalla sua la particolarità di un'insolita e discretamente varia ricerca melodica, la quale si contrappone ottimamente alla parte più ferale del genere, creando quella tensione indispensabile a mantenere l'ascoltatore vigile e attento. Se dunque i fiordi, le foreste innevate e Satana non sono (più) la vostra priorità, questo primo lavoro di Brajangngana è caldamente consigliato!
Ne conoscevo dal Nepal, ma dal Bangladesh mi mancavano. Me li segno. :3