BREED OF SCORN – Antitype
Gruppo: | Breed Of Scorn |
Titolo: | Antitype |
Anno: | 2012 |
Provenienza: | Germania |
Etichetta: | Rebirth The Metal Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 40:50 |
I Breed Of Scorn sono una nostra vecchia conoscenza che sul finire del 2012 ha partorito la propria seconda uscita ufficiale. A distanza di tre anni dalla pubblicazione del debutto "Zero Point Mantra" è stato rilasciato "Antitype" e ancora una volta l'operato dietro alla consolle del mixer è stato affidato a V. Santura (Dark Fortress e Tryptikon), facendo intendere di voler dare continuità in tutto e per tutto al progetto.
Il disco, come del resto il suo predecessore, possiede una produzione corposa e abbastanza delineata nei suoni e propone un death metal robusto e dai tratti anneriti, che però vede spiccare fra i difetti una sezione ritmica che — per quanto prestante — avrebbe beneficiato di un dinamismo più spiccato.
Spiace constatare che i tedeschi non siano ancora in grado di oltrepassare la zona da sufficienza scolastica nella quale rimangono intrappolate molte band nonostante buonissimi episodi come "Locked Inside" e "Nemesis" (cantata in madrelingua), diretti ed efficaci, ma al contempo capaci di esporre frangenti più neri e grevi. Nemmeno la sezione evocativa in voce pulita di "Subtle Warfare" e una sorta di omaggio-citazione di "Another Brick In The Wall" dei Pink Floyd in "Feel The Pressure" sono sufficienti a elevare i Breed Of Scorn, così come non bastano il buon feeling melodico del pezzo appena citato, di "Sons Of Scorn" e "An Automatic Sentimeent" — una sezione del brano ricorda non poco "Under A Serpent Sun" degli At The Gates — o la crescita della visione d'insieme del progetto.
Sebbene il gruppo possieda le carte in regola per comporre un album che si spinga aldilà di quella maledetta soglia, in questo caso comunque gradevole da accettare, un brano poco convincente come "Self-Awareness" o l'approccio comune a molte uscite già in circolazione da tempo fanno permanere quella sensazione di passo avanti compiuto soltanto a metà.
In fin dei conti però "Antitype" è aggressivo, è un lavoro che le sue dosi di scapocciate riesce a regalarle e al quale non negherei l'ascolto, staremo quindi a vedere se i Breed Of Scorn nel prossimo futuro, con l'avvicinarsi della terza prova, quella che dovrebbe poterci consegnare un gruppo ormai maturo, riusciranno a tirar fuori un disco che possa fare la differenza. Per adesso non ci resta che attendere e far loro un grosso in bocca al lupo.