BRUTALLY DECEASED – Dead Lover’s Guide | Aristocrazia Webzine

BRUTALLY DECEASED – Dead Lover’s Guide

 
Gruppo: Brutally Deceased
Titolo: Dead Lover's Guide
Anno: 2010
Provenienza: Repubblica Ceca
Etichetta: Lavadome Productions
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TRACKLIST

  1. Lustful Sodomy In The House Of God
  2. Dead Lovers' Guide
  3. Blissful Desecration
  4. They Shall Feast
  5. …And Here I Die Forsaken
  6. A Life Once Aborted
  7. Demise Of The Human Swine
  8. All That Rots And Withers
  9. Override Of The Overture [cover Dismember]
DURATA: 31:12
 

La Repubblica Ceca ha una scena death metal di tutto rispetto che si è sempre mossa bene e continua a farlo. Mi è sembrato strano ascoltare "Dead Lover's Guide", debutto dei Brutally Deceased, quando ancora non ne conoscevo la provenienza, l'unica cosa che posso dirvi è che il sound è schifosamente (da prendere in positivo) svedese.

La macchina del tempo si è attivata riportandomi a cavallo del periodo che va dal 1989 al 1993, sono questi gli anni di riferimento per inquadrare la proposta di una formazione composta da gente esperta data la militanza in altre band già avviate come Having Earth, Jig-Ai e Psychotic Despair. Non sono quindi novellini e soprattutto hanno le idee ben chiare, il disco è un tributo, non può esser definito in altra maniera, allo stile primordiale made in Sweden, con la triade Dismember, Entombed e Grave a fornire le armi necessarie per costruire e sviluppare i brani; i primi due soprattutto sono la matrice portante e devastante che fa di "Dead Lover's Guide" un'appassionata prestazione dalla visuale retrò e dotata di gran carattere.

Il cantato è un bel growl profondo e cattivo, ascoltando le chitarre in alcune occasioni sembra proprio d'aver messo su — e non per sbaglio — "Clandestine" e "Like An Everflowing Stream", non è quindi un caso che a chiusura del lavoro si trovi "spiattellata" la cover di "Override Of The Overture", traccia d'apertura di quel classico intramontabile.

E allora via, la giostra prende a girare e si alternano "Lustful Sodomy In The House Of God", "They Shall Feast", "…And Here I Die Forsaken". Siamo a metà del disco, ma il feeling continua a crescere, sarà una questione personale dovuta all'amore incondizionato che provo verso la natura death scandinava, fatto sta che quando con "Demise Of The Human Swine" e "All That Rots And Withers" mi accorgo che sono già arrivato per la seconda volta ad ascoltare la nota canzone dei Dismember, la voglia di premere un'altra volta il tasto repeat, alzare ancor di più il volume e aspettare con piacere l'avvento della terza sessione continuata di "Dead Lover's Guide" è tanta. Perché non farlo? Ma sì…

"Dead Lover's Guide" è un lavoro di cui è inutile spiegare i dettagli tecnici, ho fra le mani nove episodi di death metal che non scanzonato, non fa il verso, non ha una produzione plastificata del cazzo e possiede l'atteggiamento fottutamente tombale dell'era da cui trae ispirazione, l'alba dei '90. Constatando che siamo inondati da uscite similari, l'unica qualità su cui davvero si può far affidamento per giudicare album che si assomigliano un po' tutti è il coinvolgimento emotivo: se la musica è buona, non ci sono stronzate che tengano; la senti, sale e ti prende come un treno che ti tira sotto, questo è ciò che mi è successo coi Brutally Deceased.

Consiglio quindi a tutti gli affamati dello stile di non farsi assolutamente scappare questa prova, non ci sono seghe mentali, solo pura passione tramutata in note.