CAMERAOSCURA – Quod Est Inferius
È una piccola perla quella pubblicata da Toten Schwan Records pochi mesi fa come centesima opera del proprio catalogo. L’etichetta, che con alcune altre lavora con dedizione nel fitto sottobosco italico, dedica questo traguardo a un progetto fumoso, difficilmente definibile: di cameraoscura si sa ben poco e, a conti fatti, tutto ciò su cui possiamo basarci è il contenuto di Quod Est Inferius e del suo bel comparto grafico curato da Coito Negato, già al lavoro con Hate & Merda, OvO, ?Alos e altri.
Generato dalle menti di Marco Valenti ed Eugenio Mazza, cameraoscura è un’entità fredda e sintetica: niente riffoni spaccaossa, nessuna traccia della violenza e della blasfemia a cui siamo abituati, Quod Est Inferius è fondamentalmente un disco di musica elettronica dai toni claustrofobici. Un lavoro che è un ipotetico viaggio alla ricerca di ciò che c’è più in profondità, ma anche e soprattutto un qualcosa in continuo divenire: dal brodo primordiale di “Atanor” scaturisce una creatura dalle molteplici e oscure facce. Quod Est Inferius lascia che sia spesso il vuoto a parlare, gli elementi che lo compongono passano da manifestazioni più concrete a lunghi momenti di rimescolamento, un incessante processo alchemico che fonde e ricostituisce ancora e ancora gli elementi in gioco.
L’ascoltatore in balia di quest’entità informe viene trascinato in una dimensione irrazionale: a tal proposito, calza a pennello il delirio illuminante di Travis Bickle in “Interitus”, una traccia epilettica che non sfigurerebbe affatto a un rave party. E ancora “Attera”, che con la sua tamarraggine dubstep annienta ogni cosa che si trovi sul proprio cammino, ritornando poi alla stessa sostanza liquida e mutevole di partenza, con le atmosferiche “Solve” e “Ultima Necat”.
Il progetto cameraoscura è sicuramente uno dei più interessanti dell’ultimo periodo, lontano da qualsivoglia schema ed estremamente appetibile per gli estimatori di suoni sperimentali e dilatatissimi. Quod Est Inferius è inoltre disponibile gratuitamente tramite Toten Schwan: non ci sono proprio scuse per lasciarselo sfuggire.