CEREBRUM – Spectral Extravagance
Gruppo: | Cerebrum |
Titolo: | Spectral Extravagance |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Grecia |
Etichetta: | Lacerated Enemy Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
|
|
DURATA: | 42:45 |
La Grecia negli ultimi anni ha sfornato, e sta sfornando, realtà che coprono interamente il panorama death nei suoi vari ambiti e sfaccettature, basta pensare a nomi come Terrordrome, Dead Congregation o Inveracity. I Cerebrum dal canto loro arrivano al debutto infilandosi nel filone tecnico che avanza, ma al tempo stesso tenendo un occhio ben aperto alla visione old school dello stile stesso prendendo spunto dallo stampo americano impresso negl'anni da signori come Pestilence, Cynic, Nocturnus e i canadesi Gorguts.
Il suono non risparmia incursioni di richiamo jazzistico ed evoluzioni pindariche, per fortuna mai fine a se stesse o sin troppo eclatanti, con grande prova delle chitarre in fase di costruzione dei riff, chitarre spesso avvolgenti ed inclini al trasporto e ascoltando brani quali "Fragments Of Illusion", "Pattern Of Fear" e "Thorns Of Weakness" la lancetta viene riportata indietro di oltre una quindicina d'anni, nel periodo in cui Mameli o Schuldiner rilasciavano opere che avrebbero segnato il genere, opere come "Spheres" e "Human".
Prova alquanto soddisfacente dietro il microfono per il cantante Apollon Zygomalasche si cimenta sia in un growl graffiato che in brevi incursioni a voce pulita accennata dimostrando carisma e carattere. Il trio ellenico gioca poi la carta vincente, il poter schierare un vero e proprio fuoriclasse, qual è George Kollias, dietro le pelli fa compiere loro un ennesimo balzo qualitativo verso l'alto. Il batterista infonde con la propria tecnica e il modo personale di proporre le ritmiche quel tocco jazzy fresco, non tralasciando qualche passaggio in blast beat, a un'uscita che mostra d'essere senza ombra di duppio superiore alla media.
Al lavoro dietro la consolle per i Cerebrum altro nome noto della scena greca, George Boskos (Rotting Christ ed ex Sickening Horror), che pur donando al disco una produzione molto pulita e moderna fa sì che non risulti per nulla asettico e freddo.
I Cerebrum sono una bella rivelazione, hanno una buona base di partenza che son sicuro li farà notare, ne consiglio l'ascolto soprattutto a chi ama il death più ricercato, invitando i puristi a fare almeno un tentativo d'ascolto, perché nella vita mai direi mai.