CHALICE OF BLOOD – Helig, Helig, Helig
Gruppo: | Chalice Of Blood |
Titolo: | Helig, Helig, Helig |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Svezia |
Etichetta: | Daemon Worship Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 19:07 |
Nonostante il materiale promozionale proposto fosse in formato digitale, non mi sono potuto tirare indietro dalla possibilità di trattare i Chalice Of Blood, data la mia predilezione per il black metal declinato alla svedese. "Helig, Helig, Helig" è un mini-lp (in futuro previsto anche in formato cd e musicassetta) di due brani per lato, più una introduzione, realizzato da una band che nel corso di dieci anni di vita ha faticato a diffondere la propria musica (un demo e alcuni split prima di oggi) per varie vicissitudini.
L'impronta musicale complessiva è quella di un black metal furioso, dalle melodie malevole e dalle atmosfere sataniche, basato su ritmiche sempre incalzanti e colme di blast beat e tremolo picking, con uno screaming pieno e abbastanza intellegibile, mentre qua e là fanno la loro comparsa alcuni stacchi e rallentamenti che però non sono in grado di valorizzare particolarmente l'offerta. Fintanto che il gruppo concentra le proprie idee su minutaggi contenuti e alte velocità la formula pare funzionare, come accade nelle piacevoli "Nightside Serpent" e "Shemot", poi però in "The Communicants" il meccanismo si inceppa, facendo perdere intensità all'aura simil-epica apparentemente vincente, a causa di rallentamenti eccessivamente diluiti e della scarsità di riff e soluzioni: sette minuti assolutamente non giustificati. Infine "Trascend The Endless" corregge leggermente la rotta, tornando sulla strada tracciata inizialmente ma senza ottenere gli stessi risultati.
Lo stile dei Chalice Of Blood è piuttosto definito e omogeneo, gli spunti personali sono assenti in favore di una ortodossia assoluta, in cui risuona l'eco di Watain e Funeral Mist — anche per la filosofia luciferina che sta alla base dei testi — senza però raggiungerne i picchi creativi. La qualità sonora garantita dai Twisting Serpent Studios è adeguata a un disco rispettoso dei canoni del genere ma rilasciato nel 2015, con una predilezione comunque per le tonalità alte.
In definitiva "Helig, Helig, Helig" è una mini-uscita che gli amanti del filone svedese del black metal apprezzeranno senza problemi (e ascoltabile su Bandcamp), vista anche la durata contenuta, tuttavia non contiene alcun elemento in grado di allargare il bacino di utenza del gruppo di cui parlavo all'inizio di questa recensione. Servirebbe osare di più.