CHAOS INVOCATION – Black Mirror Hours
Gruppo: | Chaos Invocation |
Titolo: | Black Mirror Hours |
Anno: | 2013 |
Provenienza: | Germania |
Etichetta: | World Terror Committee |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 1:07:41 |
I tedeschi Chaos Invocation furono una vera e propria rivelazione, il 2009 vide l'uscita di quello che posso tranquillamente definire come uno dei migliori dischi di black metal dal 2000 a oggi, parlo di "In Bloodline With The Snake". Sono trascorsi tre anni da quella prima release e finalmente è stato dato alla luce il secondo capitolo "Black Mirror Hours", saranno cambiati? Ritroveremo quelle atmosfere tenebrose e serpeggianti che facevano brillare l'oscurità della loro musica? Decisamente sì.
Siamo dinanzi a un rituale, una composizione che in tutto e per tutto concentra i proprio sforzi e intenti nell'avvolgere e contemplare la venuta di un'entità, un'invocazione che diviene richiamo e ossessione. Il sound è ancora una volta ortodosso e malevolo, ancora una volta abile nel tratteggiare e raffigurare elementi immaginari difformi, divincolandosi fra frangenti asfissianti per la maniera con la quale percuotono e trafiggono l'animo e altri nei quali s'impone una teatralità oscura dove pare d'intravedere i cinerei fumi di una processione di candelabri eretta a onore della "signoria" entrante, l'ascolto è martoriante e affascinante nel medesimo tempo.
L'intransigenza che muoveva le corde di "In Bloodline With The Snake" viene confermata, l'aura primordiale e quel senso di infettivo che inizia a prendere possesso del vostro corpo saranno facili da riscontrare già dopo solo un paio di giri nel lettore, brani come "Beyond Coming", "Hypertoxication" e "Faces On My Spiritual Plane" condividono furia, maestosità e quella carica evocativa priva di compromesso che esalta.
Potrei continuare a elencare le doti di ogni singolo pezzo, prendendo a esempio "Lord Of Our Temple", "Funeral Messiah" (episodio che venne inserito in un promo di tre pezzi che i musicisti distribuirono gratuitamente in occasione dell'esibizione live tenutasi al "Deathkult Open Air") e "Walking His City" a riprova dell'ardore implementato in quest'opera della quale è necessario un assorbimento lento, accurato e accompagnato dalla lettura approfondita dei testi. Già, perché se è un fatto reale che le canzoni esaminate singolarmente siano dei piccoli diamanti nero lucidi, il sentiero battuto e tracciato dai Chaos Invocation deve essere mantenuto con perseveranza e dedizione, dopo averlo quindi sezionato e rivoltato l'unica maniera per avere un contatto personale intimo con "Black Mirror Hours" è intraprendere sessioni estenuanti e complete del platter.
Sulla prestazione strumentale non mi dilungherò, la chitarra di A. è ancor più efficace e morbosamente perfida anche nei frangenti in cui irrompono dosi elevate di melodia, ciò che spicca però è il cantato di M., nel debutto era uno dei punti di forza, qui diviene a dir poco trascinante e il fascino delle linee vocali spazianti in più campi, si va dal classico scream a cadenze litaniche sino a far intravedere tratti decisamente puliti infettati da delirio ipnotico, regalandoci una prova che è stata rilasciata in tempo per entrare a far parte della mia personale top five del 2012.
"Black Mirror Hours" è un album che si rivolge a chi è interessato alla natura black vera e incontaminata, a un'esperienza esoterica che vada oltre i soliti "Satan Satan Satan" ripetuti per fare effetto e nulla più, non potete e non dovete mancarne l'acquisto.
I Chaos Invocation sono il male o la chiave per guardare il mondo dal verso corretto? Fatevi un favore, ascoltateli.