CHORIACHI – S.U.F.F.E.R. (Set Us Free From Evil Rewards) | Aristocrazia Webzine

CHORIACHI – S.U.F.F.E.R. (Set Us Free From Evil Rewards)

 
Gruppo: Choriachi
Titolo:  S.U.F.F.E.R. (Set Us Free From Evil Rewards)
Anno: 2014
Provenienza:  Italia
Etichetta: Red Sound Records
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TRACKLIST

  1. Marijuanaut (Part 1 & 2)
  2. Our Vice Is A Locked Room
  3. Red Capricorn
  4. Young Wolves & Old Mammothes
  5. Pentagruelion
  6. Birkat Habayit
DURATA: 48:53
 

Ancora una volta Italia, ancora una volta Stoner. Nella globalità dell'esponenziale incremento, che dura ormai da più di un lustro, di gruppi dediti a tale genere, la nostra Penisola si è ritagliata uno spazio di tutto rispetto e con i Choriachi ne abbiamo l'ennesima, piacevolissima conferma: il quartetto emiliano giunge infatti a tagliare il traguardo della seconda prova sulla lunga distanza, un album intitolato "S.U.F.F.E.R. (Set Us Free From Evil Rewards)".

Non è affatto difficile inquadrare la proposta dei Nostri, ben esemplificata già dall'iniziale "Marijuanaut (Part 1 & 2)", dichiarato omaggio agli Sleep e nello specifico all'immortale "Dragonaut", apertura del monumentale "Sleep's Holy Mountain". La composizione è granitica, trascinante e si rivela un compendio delle qualità generali del gruppo: basti dire che la mia prima impressione è stata quella di trovarmi di fronte a una versione sensibilmente più acida e grezza dei Grand Magus di "Hammer Of The North", o se preferite a un incrocio orgasmico tra Down, Orange Goblin, Black Sabbath e Bongzilla.

La struttura del lavoro è semplice, ma di grande impatto: riffing possente, caustico e dinamico, che all'occorrenza approfitta vagamente anche di melmose sfumature Sludge; atmosfere talvolta dilatate e rarefatte grazie a oniriche e lisergiche divagazioni dai contorni psichedelici ("Young Wolves & Old Mammothes", "Pentagruelion"); apparato sonoro sovente incupito da rallentamenti fumosi e inglobanti ("Red Capricorn", "Birkat Habayit"), i quali ricoprono un ruolo comprimario nell'appesantire il tutto in maniera consistente, senza rinunciare a quell'immancabile retrogusto di Doom oscuro e primordiale proveniente dagli Anni Settanta.

Nell'economia dell'opera una funzione fondamentale è poi a carico della voce di MPFM: resa disperata, sgolata, viscida o languida a seconda delle circostanze, questa risulta essere la scintilla che lascia esplodere tutto l'enorme potenziale dei vari episodi, generando un effetto psichico equiparabile a una vera e propria colata di disagio da abuso di THC.

"S.U.F.F.E.R. (Set Us Free From Evil Rewards)" è dunque un album splendidamente efficace nello svolgersi, serpeggiando tra tutte le componenti del suono dei Choriachi e, in men che non si dica, l'ascoltatore si ritrova completamente rapito e stordito, con l'unico desiderio di ricominciare immediatamente questo viaggio, più e più volte. Perché si sa: una volta sperimentate, di certe cose non si può più fare a meno… E i Choriachi rientrano a pieno titolo in questa categoria.