Chthonic: la nascita di Tsing-guan

CHTHONIC – Battlefields Of Asura

Gruppo: Chthonic
Titolo: Battlefields Of Asura
Anno: 2018
Provenienza: Taiwan
Etichetta: Ciong Zo
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TRACKLIST

  1. Drawing Omnipotence Nigh
  2. The Silent One’s Torch
  3. Flames Upon The Weeping Winds
  4. A Crimson Sky’s Command
  5. Souls Of The Revolution
  6. Taste The Black Tears
  7. One Thousand Eyes
  8. Masked Faith
  9. Carved In Bloodstone
  10. Millennia’s Faith Undone
  11. Autopoiesis
DURATA: 40:05

A ben cinque anni di distanza da Bú-Tik e a quattro dal disco acustico Timeless Sentence, i taiwanesi Chthonic tornano alla ribalta con un nuovo album. E che album!

In questo lustro sono successe varie cose intorno alla band di Taipei, legate in particolare al frontman Freddy Lim: dal punto di vista personale, il recente arrivo del primo figlio avuto dalla bassista Doris Yeh è un evento di non poco conto; sul fronte lavorativo, invece, la carriera politica di successo con il suo partito New Power Party testimonia l’impegno del cantante per la terra natia. La stessa dedizione alla propria patria è ormai da tempo fonte di ispirazione per la band, fin dall’inizio della serie “Souls Reposed” marcato da “Seediq Bale”; Battlefields Of Asura non fa eccezione, anzi si configura come il prologo di tutta la storia.

Gli undici brani di questo album sono la naturale evoluzione di quanto proposto in Bú-Tik, enfatizzandone la natura epica e riprendendo gli aspetti Folk già presenti in “Takasago Army”. È abbastanza evidente che le tastiere di CJ Kao abbiano un ruolo ancora più prominente rispetto al passato, con scelte che avvicinano alcuni passaggi a una sorta di colonna sonora fiera e battagliera, come mostrato fin dall’intro “Drawing Omnipotence Nigh”; inoltre, spesso sono presenti cori a dare man forte, con “One Thousand Eyes” e la vagamente ensiferumiana “Carved In Bloodstone” come esempi più lampanti.

Oltre all’elemento orchestrale, le tastiere si occupano parzialmente anche di quello legato alla tradizione musicale orientale, coadiuvate da strumenti reali quali il dizi in apertura e gli erhu — protagonisti indiscussi di “A Crimson Sky’s Command” — padroneggiati da Freddy Lim e dall’ex collega Su-nung Chao.

Per quanto riguarda gli aspetti prettamente Metal, la band offre una delle proprie migliori prestazioni, concentrandosi su un Death melodico dalle ormai quasi impercettibili tendenze Black, talvolta prendendo in prestito qualche piccolo elemento dal Power. Le sei corde di Jesse Liu si rivelano ottime su ogni fronte, destreggiandosi abilmente tra potenza, groove e melodia, aggiungendo assoli dinamici e ben piazzati e tingendosi di Pink Floyd nell’intermezzo “Masked Faith”; pur essendo a tratti quasi sovrastate dalle tastiere, riescono sempre a guadagnarsi il giusto spazio. La sinergia con il supporto ritmico fornito da Dani Wang e Doris Yeh è ormai assodata e i tre musicisti si intendono senza problemi, con una particolare nota di merito al batterista che nel tempo ha migliorato sempre di più le proprie scelte, arrivando all’apice in questo album. Dal canto suo, infine, Freddy Lim si conferma un ottimo cantante: perfettamente in grado di alternare il caratteristico scream acuto al growl vigoroso che nel tempo si è fatto strada, il tutto con un pathos e un’espressività invidiabili.

“Battlefields Of Asura” può vantare alcuni ospiti degni di nota, presenti in due tra le migliori tracce del disco. “Souls Of The Revolution” — che accompagna il film prodotto e recitato dalla band “Tshiong” — sfrutta il contributo vocale di Randy Blythe dei Lamb Of God, alternato in alcuni passaggi a Freddy Lim. In “Millennia’s Faith Undone”, invece, è la cantante di Hong Kong Denise Ho Wan-see, conosciuta come HOCC, ad accompagnare il pezzo; l’idea di inserire una voce Pop in un contesto estremo non è nuova ai Chthonic — già in “Kaoru” fecero qualcosa di simile — ma in questo caso il connubio è ancora più riuscito.

Mentirei se dicessi che non sono un loro fan, eppure questa volta i Chthonic hanno perfino superato le aspettative: oltrepassato lo scoglio degli album di passaggio dal vecchio stile più vicino al Black e dopo aver affermato il nuovo con Bú-Tik, ora con Battlefields Of Asura si dimostrano padroni assoluti della propria musica. Per quanto mi riguarda, se la gioca con “Seediq Bale” come lavoro migliore del gruppo.