CICADA THE BURROWER – Blight Witch Regalia
Non è strano né inusuale scoprire dettagli e sfumature man mano che si ripete l’ascolto di un disco o anche di un singolo brano: spesso ci sono così tanti elementi che diventa difficile coglierli tutti al primo impatto. Il nuovo lavoro di Cameron Davis, unico elemento dietro il progetto Cicada The Burrower, uscirà il 7 aprile ad appena due anni di distanza dal precedente Corpseflower e in qualche modo trascende la semplice ricchezza di dettagli: in Blight Witch Regalia c’è infatti una quantità esorbitante di influenze, anche appartenenti a generi diversissimi tra loro, che rende davvero difficile etichettarlo.
Blight Witch Regalia si colloca in un contesto di profondo cambiamento nella vita personale di Cameron stessa, che sta attualmente seguendo una terapia ormonale di transizione. Sicuramente è un percorso fatto di pace interiore, ma anche incertezza e paure, citando le sue stesse parole: «Ho visto ogni parte di me cambiare, anche quelle che credevo immutabili; tutto, dalla pelle alla mia sessualità. Al momento nulla mi è familiare, ho scritto ‘Blight Witch Regalia’ per aiutarmi a lavorare su questo cambiamento, per comprendere me stessa, per piangere la perdita di ciò che sono stata. È il riflesso delle mie esperienze negli ultimi due anni […], è un suono bellissimo e terrificante».
E in effetti di bellezza ce n’è moltissima in Blight Witch Regalia. Negli otto brani che lo compongono, Cicada The Burrower si muove in maniera forsennata e apparentemente senza soluzione di continuità dal dream pop al jazz, passando per l’elettronica e l’R&B, la psichedelia, perfino sezioni nu-metal, tutto accompagnato da una batteria digitale. Inoltre è la parte strumentale a farla da padrona, mentre la voce fa da contorno: la si sente poco spesso e, quando c’è, è un grido compresso e a volte ovattato che sarebbe molto adatto in contesti puramente black oppure sludge e post metal. Sono un esempio “Make Still This Beating Heart” e la title track. Forse non ho minimamente reso l’idea di quanto materiale Cicada The Burrower abbia infilato in mezz’ora di esecuzione, quello che è certo è che il disco scorre con una coerenza tutta sua che da fuori sembra impossibile anche solo immaginare.
Tra i brani che meglio riassumono il marasma di emozioni e generi proposti da Blight Witch Regalia spiccano “Herald Of Lions”, “Fairy Lights” dal mood sognante e “Aries, You Ripped The Child Out Of Me”, pezzo che strumentalmente attraversa più fasi. In generale, il disco è un continuum miracolosamente pieno di senso: è sorprendente quanto bene funzioni il tutto. Sembra quasi che Cameron stia — allo stesso tempo — battendo una strada conosciuta ed esplorando altri sentieri, il che ha perfettamente senso se lo sovrapponiamo all’esperienza personale che l’artista ha attraversato — e sta ancora attraversando — nel privato.
Blight Witch Regalia è raccomandato ai fan di Old Nick, Ulver dell’era di Perdition City e Deafheaven, con i quali presenta diversi tratti in comune, pur riuscendo a sorprendere in modo intimo e unico. Sicuramente una delle pubblicazioni più interessanti di quest’anno, e non è nemmeno ancora uscita!